Autore: Francesco Codenotti
Casa editrice: Pav Edizioni
Genere: Fantasy
Numero pagine: 243
Saga: Le Sette Vie del Drago #2
Trama
L’eterna lotta tra il Bene e il Male sta per giungere al culmine.
Il confine che li separa non è mai stato così labile. James, il Custode del Buio, ha tradito per ritrovare Astrid, la donna amata. Lo Scrittore è stato costretto a scendere in campo, mostrando infine la propria identità. Se non lo avesse fatto, sarebbe morto. I Custodi sono confusi, impauriti, privati dei propri Poteri e della propria sicurezza. Gli Spiriti Guardiani, loro guida e compagni di viaggio, gli sono stati sottratti.
In questo secondo e conclusivo volume della saga fantasy ma non troppo che ha bloccato il web, le nostre certezze verranno messe alla prova. L’autore ci prenderà per mano per poi abbandonarci e metterci di fronte a una scelta. Perché “il Potere ti cresce dentro, si diffonde in ogni fibra del tuo essere e ti fa marcire nel profondo. Ma il tuo corpo sembra non averne mai abbastanza. Lo desidera, lo brama. Una volta che lo provi, non puoi più farne a meno.”
E tu, che stai leggendo, dimmi: da che parte stai?
Recensione
Profondità ed azione si amalgamano alla perfezione in questo secondo ed ultimo libro della saga Le Sette Vie del Drago di Francesco Codenotti. Fin dalle prime pagine si nota come la scrittura già buona dell’autore abbia subìto un deciso salto di qualità in questo libro. Una delle primissime cose che ho apprezzato è stato come l’autore abbia provato ad adattare lo stile della narrazione alle caratteristiche del personaggio dal cui punto di vista stava narrando una determinata fase della storia. Abbiamo quindi una narrazione con frasi brevi ed incalzanti per un personaggio in una situazione di profondo turbamento, una scrittura quasi a flusso di coscienza con continui salti e ritorni quando a parlare è una bambina, uno stile più elaborato quando si parla con la voce dei custodi. Questa caratteristica, molto meno marcata nel primo volume, mi ha permesso di apprezzare di più la lettura, immedesimandomi meglio nella maggior parte dei personaggi.
Si tratta sicuramente di una lettura ricca di eventi, soprattutto nei primi capitoli, dove l’azione riprende esattamente dove l’avevamo lasciata con il primo libro. Forse avrei gradito se il volume si fosse aperto con uno specchietto riassuntivo del libro precedente (cosa che spesso succede nei fantasy): dal momento che il primo volume finisce molto velocemente ed il finale è in sospeso, forse il lettore non ha abbastanza tempo per memorizzare e interiorizzare tutte le rivelazioni finali, che però, ovviamente, sono cruciali per il secondo, quindi personalmente avrei apprezzato un promemoria per smorzare la confusione che ho provato inizialmente.
A parte questo, ho apprezzato come l’autore ha gestito la trama: non ti lascia mai chiudere il libro, con un incalzante susseguirsi di eventi, ma nonostante questo si prende il tempo di approfondire le emozioni dei suoi personaggi. Un’altra cosa che mi ha lasciata piacevolmente sorpresa è stata l’introduzione di tre nuovi personaggi, che nonostante abbiano avuto uno spazio ridotto rispetto ai custodi che avevamo conosciuto nel libro precedente sono riusciti ad entrarmi nel cuore (uno in particolare – Ori <3). Un plauso all’autore per aver ripreso quei due personaggi di cui avevo parlato nella recensione del primo: l’approfondimento è stato gradito, non mi ha permesso lo stesso di affezionarmi al cento per cento, ma ha reso giustizia ai personaggi.
Un tratto che ho apprezzato di La Scelta è stata la profondità, ed il messaggio che mi ha passato. Diventa qui evidente cosa Francesco volesse comunicare ai suoi lettori: non esiste qualcosa che è buono o che è cattivo per sua natura, quello che conta sono le nostre decisioni e le scelte che prendiamo in ogni momento della nostra vita. Non basta scegliere una volta di agire bene, dobbiamo confermare la nostra scelta tutti i giorni. Un argomento interessante ed intrecciato a questo è il tema del sacrificio: tutti i personaggi, anche se uno più degli altri, sono messi di fronte a scelte che contrappongono un’opzione egoistica ad un sacrificio a favore della collettività, e a poco a poco i personaggi maturano e riescono sempre più a fare delle scelte, appunto, coerenti con il loro percorso. Un altro tema che ho apprezzato è il tema del perdono. Francesco ci insegna come, per aprirsi a ricevere il perdono del prossimo, si debba sempre come primo passo riuscire a perdonare se stessi.
Passiamo quindi al finale del libro. Non posso dire che sia stato del tutto inaspettato, ma mi ha lo stesso lasciata molto scossa. Nonostante sia la chiusura adeguata per la storia, e probabilmente un qualsiasi altro finale avrebbe rovinato il messaggio chiave del racconto, avrei voluto sapere di più. Di molti personaggi (in realtà della quasi totalità di essi), l’autore lascia solo intuire cosa sia stato, focalizzando la chiusura su uno solo di essi. Ripeto, la scelta è ragionevole con la trama, ma avrei lo stesso voluto un ulteriore epilogo che permettesse al lettore di dare almeno una sbirciata al destino degli altri protagonisti.
In chiusura: Le sette vie del drago è una saga che consiglio a tutti. Adatta a grandi e piccini, con vari livelli di significato che possono essere estrapolati a seconda dell’introspezione e dell’attenzione dedicata dal singolo lettore. Una storia che ha qualcosa da dare a tutti. A me, ha dato molto.