Autore: Lucinda Riley
Casa editrice: Giunti Editore
Genere: Narrativa
Numero pagine: 720
Saga: Le sette sorelle
Trama
Sono trascorsi ormai sei mesi dalla morte di Pa’ Salt, e Tiggy, la quinta delle sorelle D’Aplièse, accetta un lavoro nella riserva naturale di Kinnaird. In questo luogo selvaggio e completamente isolato nelle Highlands scozzesi, si dovrà occupare di una razza felina a rischio di estinzione per conto di Charlie, l’affascinante proprietario della tenuta. Qui Tiggy incontra Cal, il guardacaccia e coinquilino, che presto diventerà un caro amico; Zara, la figlia adolescente e un po’ ribelle di Charlie e Zed Eszu, corteggiatore insistente nonché ex fidanzato di una delle sorelle. Ma soprattutto incontra Chilly, un vecchio gitano che sembra conoscere molti dettagli del suo passato e di quello di sua nonna: la famosa ballerina di flamenco Lucía Amaya Albaycín. Davvero una strana coincidenza, ma Tiggy ha sempre avuto un intuito particolare, una connessione profonda con la natura. Questo incontro non è casuale, è parte del suo destino e, quando sarà pronta, non dovrà fare altro che seguire le indicazioni di Pa’ Salt e bussare a una porticina azzurra nel Cortijo del Aire, a Granada. Dai paesaggi incontaminati della Scozia allo splendore assolato della Spagna, “La ragazza della luna” è il nuovo magico episodio della saga delle Sette Sorelle.
Recensione
Il fascino della saga de “Le sette sorelle” di Lucinda Riley sta nel saper trasportare il lettore, con carta ed inchiostro, in paesi stranieri ed epoche lontane dalla nostra. Dalla Scozia alla Spagna fino all’America, partiamo per scoprire di più sulla cultura gitana.Protagonista di questo volume è Tiggy, la più mistica delle sei sorelle D’Aplièse.
Mi sono rivista molto in lei per i suoi modi, la sua spiritualità e la sua timidezza, ma soprattutto per il suo amore verso gli animali. Purtroppo c’è una nota dolente in questo volume, ossia la sua antenata Lucía. L’antipatia e l’egocentrismo la rendono irritante, è l’esatto opposto di Tiggy.
Lucinda poteva accorciare la storia del passato, come sempre molto articolata e approfondita, rendendo meno frettoloso il finale del libro. Nulla da ridire sul modo in cui ha parlato della popolazione gitana spagnola, come sempre l’autrice ha fatto un’accurata e meticolosa ricerca sugli usi e costumi per parlare di questa cultura in maniera impeccabile. Essendomi affezionata con questa sorella, avrei gradito un coinvolgimento maggiore, più informazioni sulle sue capacità, più sviluppi con un adeguato finale e una storia d’amore più accentuata. Forse sono io troppo esigente, ma comunque è stato sostanzialmente un bel libro.
I personaggi come sempre hanno un carattere unico, sono lineari nella trama e molto realistici. Le descrizioni dei luoghi sono fatte bene nella loro semplicità, mai pesanti e così vivide che sembra di essere nel posto appena letto.
“…come Pa’ aveva detto spesso a me e alle mie sorelle: non giudicare mai le persone dalle apparenze. Un banale grumo di terra può nascondere la gemma più preziosa…”
Pur avendo il cartaceo, ho sentito tutta la storia su storytel per questioni di tempo e praticità. Ho apprezzato il modo di narrare di Elena Fiorenza, la quale modificava il timbro della sua voce in base al genere e all’età del personaggio. Scandisce bene le parole e usa la giusta enfasi, quindi anche mettendo una velocità più rapida di ascolto si capisce tutto alla perfezione. Ho ascoltato la maggior parte dell’audio libro in mezzo al bosco durante le mie passeggiate, posto adatto per questa storia.
Alla fine Ally rimane ancora la mia preferita così anche la sua storia, vedremo se Electra saprà coinvolgermi di più con il prossimo volume.