Autore: Stefano Fortelli
Casa editrice: Helios Edizioni
Genere: Poesia
Numero pagine: 73
Trama
Arriva la stagione in cui si perde la leggerezza. Quando resta poco asfalto da poter divorare e ci si rassegna all’idea che le cose, fuori e dentro di noi, non possano cambiare. Ci osserviamo e osserviamo il mondo con le sue brutture, inermi, dal braccio della morte, mentre batte incessante nella testa un martello. E arriva il momento in cui rischi di impazzire, quello in cui l’unica salvezza è gettare su un foglio bianco le frequenze di quel battere.
Recensione
“Ci sono poesie che non leggerai,
scritte da poeti che dissanguano
tremanti a ogni verso
Sudditi e sovrani, di fronte
a uno specchio corroso di parole.”
Le poesie di Stefano sono forti come un martello: a furia di martellate fatte di parole e versi entrano nell’animo del lettore.
Sono “dark”, ovvero hanno tutte un’atmosfera triste e malinconica, un po’ oscura, in quanto trattano come argomenti la paura, le ansie che assillano l’uomo, parlano della vita e della morte, ma anche della società umana. L’autore ha un modo particolare di vedere tutti questi aspetti e li esplica in un modo tutto suo.
Utilizza un linguaggio diretto, non affetto difficile da comprendere. Queste poesie sono molto scorrevoli e si leggono velocemente. L’autore ha uno stile molto originale e moderno, unico nel suo genere. Riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in maniera evocativa e potente.
Vi consiglio di leggere una o due poesie verso sera, per assaporare bene il contenuto e capire attentamente cosa ci vogliano trasmettere. La poesia è un’arte, va gustata con cura e attenzione.
Bellissima la prefazione all’inizio del libro, scritta dallo scrittore Paolo Itri amico di Stefano, che ci racconta come ha conosciuto e ritrovato l’autore dopo anni.
Nella galleria troverete alcune immagini del libro che l’autore ci ha gentilmente inviato per il blog.
Se vi piacciono le poesie con questa sfumatura diciamo triste e questi temi centrali, allora fa per voi questa opera.
Ringrazio Stefano per la collaborazione e per avermi inviato l’eBook del suo libro.
“Crediamo sia fumo, quello che
ci impedisce di vedere.
È invece fumo ciò che manca,
a riempire e dare forma
a tutto questo vuoto.”