Autore: Frank Tysell
Casa editrice: Self-publishing
Genere: Thriller
Numero pagine: 175
Trama
“Al diciassettesimo piano di un grattacielo di Milwaukee, nel Wisconsin, Marvin Nowel sorseggia champagne ammirando la città ai suoi piedi dalla finestra del salotto: l’odore dei soldi e della fama gli pervade il corpo. L’arroganza che lo ha portato in vetta, però, sta per ritorcersi contro di lui e quando riceve un pacco contenente una mano mozzata, il suo bel mondo gli crolla addosso. Forse, se avesse condotto una vita nel rispetto del prossimo e delle regole, i suoi cari non sarebbero finiti all’inferno. Una serie di istruzioni lo obbligherà a rischiare tutto pur di salvare i suoi familiari. Ma ci riuscirà, o finiranno per essere fatti a pezzi?”
Recensione
Non è stato facile categorizzare questo romanzo, non può definirsi semplicemente thriller. La suspense non manca, il mistero, l’ansia, l’angoscia e l’adrenalina sono i punti focali che muovono le pagine ma è presente anche una vena horror, la firma indiscussa dell’autore.
Avevo già avuto modo di leggere un’altra opera dell’autore (La Chiesa del Diavolo) ed ero rimasta affascinata da questa penna cruda, macabra e terribilmente (non dalle descrizioni brutte ma terribili per la connotazione “creepy” delle parole, ndr.) descrittiva. In questo romanzo ho riscontrato una narrazione più frettolosa, sicuramente dettata dalla scelta stilistica caratterizzante il romanzo breve, ma che mi ha trascinata forse un pò troppo immediatamente nella vicenda venendo a mancare quella sorta di empatia che cerco di instaurare con tutti i protagonisti dei libri che leggo.
Il prologo ci conduce inevitabilmente in medias res, una circostanza che mi ha fatto venire le palpitazioni e che mi prometteva grandi, grandissime cose. Non sono mancate, ma avrei dato meno spazio alle descrizioni dell’hackeraggio che personalmente, dovuto forse alla mia poca conoscenza dell’ambito, ho trovato un pò surreale.
Ho apprezzato particolarmente la scrittura (mai a caso, ndr.) consapevole dell’autore e ho adorato la scelta di iniziare con una provocazione, ponendoci una domanda alla quale ritrovarci poi alla fine a dover rispondere: l’epilogo mi ha spiazzata, non ho ancora capito se mi ha più scioccata, sconvolta o se era inevitabile.
Nel complesso una lettura che consiglio.