Autore: Sabrina Fava
Casa editrice: Genesis publishing
Genere: Narrativa
Numero pagine: 333
Trama
Melanie Cooper è un’adolescente fragile, oppressa dal fardello che è la vita. Allontanata da quasi tutti i compagni di scuola, derisa dai bulli e vittima di se stessa, si ritrova in un vortice di emozioni ingestibile. Costantemente in bilico fra la vita e la morte, sempre al limite fra buon senso e follia. Una storia che, con un drammatico effetto valanga, lascerà Melanie alle redini di un’esistenza troppo complicata per essere gestita. Una nuova conoscenza è l’unica speranza che la terrà ancorata alla sopravvivenza, pagina dopo pagina. Alex, il perfetto stereotipo di “cattiva ragazza” con grossi anfibi neri e capelli colorati, è proprio ciò che servirà alla protagonista per scoprire un nuovo punto di vista. Ma questo inatteso aiuto… basterà a salvarla dall’oblio?
Recensione
Questo libro è stato un viaggio molto particolare. Come afferma l’autrice fin dalla prefazione, “I segreti di Melanie Cooper” non è un libro per tutti, o meglio, non è un libro che chiunque possa leggere in qualsiasi momento della sua vita. I temi trattati sono pesanti: bullismo, autolesionismo, depressione, violenza sessuale, suicidio, e la protagonista non è sicuramente un esempio positivo da seguire. Melanie vive in un posto cupo, brutto, sporco e pericoloso: la sua mente, e non sempre riesce a destreggiarvisi nel modo giusto. Ho apprezzato quindi che l’autrice, per altro giovanissima (classe ’99), abbia voluto mettere in chiaro fin da subito con il lettore cosa andrà ad incontrare nella lettura, consigliando anche di lasciare il libro a metà qualora uno non se la sentisse.
Personalmente, ho apprezzato molto il libro, soprattutto i primi due terzi di esso. Le dinamiche descritte, nonostante lo stile talvolta acerbo della scrittrice (cosa tra l’altro sensata se pensiamo che il libro è scritto in prima persona dal punto di vista di una diciassettenne), sono estremamente realistiche. L’autrice, senza mai cadere nel grottesco né nel banale, riesce a rendere in modo crudo e diretto quelli che possono essere i problemi di una ragazza agli ultimi anni del liceo, problemi in cui mi sono riconosciuta e di cui ho letto con un mezzo sorriso amaro sulle labbra, ricordando quanto fossero forti allora le emozioni di dolore e perdita anche solo per un amica che cambiasse gruppo, o che non ti salutasse al mattino, o che non ti invitasse alla sua festa di compleanno.
I personaggi che circondano Melanie sono anche loro molto realistici, ben approfonditi e interessanti. Tuttavia, proprio su questo punto interviene il problema che mi ha portata ad abbassare un po’ la valutazione, che altrimenti sarebbe potuta essere molto più alta. In particolare, ad un certo punto per esigenze narrative e di trama un personaggio fa una scelta che io personalmente ho trovato completamente insensata rispetto a quella che era stata la sua costruzione fino a quel momento. Nonostante io riconosca come valida l’esigenza di trama per cui questa scelta è stata fatta, e questa è chiaramente intelligibile dalla narrazione, ho trovato estremamente forzata la dinamica per cui ci si è arrivati. Questo mi ha portata a distaccarmi da quello che era il mio personaggio preferito, cosa che mi ha portata a godere di meno la parte conclusiva della storia.
Si tratta di un libro che consiglierei a molti, se non a tutti, ma soprattutto agli adulti che hanno figli nel periodo del liceo, perché questo libro fa vedere quanto sia facile per un genitore mal interpretare alcuni segnali. La storia mi ha fatta riflettere e mi ha fatto ricordare che l’intensità delle emozioni, durante l’adolescenza, è molto maggiore di quella che si prova nell’età adulta, e penso che a volte sia necessario tenerlo a mente per essere delle persone migliori e più empatiche verso tutti.
Un bella lezione di vita, che mi ha fatto piacere ricevere da una ragazza poco più giovane di me e molto vicina per età a queste problematiche.