Autore: Sugaru Miaki
Casa editrice: Mondadori
Genere: Fantasy, Letteratura giapponese
Numero pagine: 264
Trama
Kusunoki ha bisogno di soldi e decide di vendere il tempo che gli resta da vivere, trent’anni. Tiene per sé soltanto tre mesi, in cui una ragazza, Miyagi, dovrà seguirlo per assicurarsi che non faccia sciocchezze. Inizia così il conto alla rovescia, poche settimane in cui Kusunoki imparerà ad apprezzare l’importanza del tempo e l’intensità del presente. Tre mesi che prenderanno una piega completamente inaspettata, in cui la vita di Kusunoki, per la prima volta, si colora.
“Ho usato musica come questa per scusarmi dal dovermi abituare al mondo. Forse ne stavo ancora pagando il prezzo adesso.”
Tre giorni di felicità
Recensione
“Tre giorni di felicità” è una storia che offre una riflessione profonda sul significato della vita e su come spesso ci lasciamo influenzare da valori materiali, trascurando le esperienze e le relazioni che realmente contano.
Il libro si apre in una giornata qualunque in una scuola elementare, dove un insegnante propone agli alunni una domanda provocatoria: “Quanto vale una vita umana?”. Gli studenti iniziano a discutere, avanzando varie ipotesi, inclusa l’idea che una vita possa valere tanto quanto lo stipendio percepito. Tuttavia, Kusunoki e Himeno, due amici di infanzia che vivono uno di fronte all’altro, offrono una prospettiva diversa, attribuendo un valore ben più alto alla loro esistenza. Entrambi sono in competizione per essere il migliore studente e, quando si separano, si promettono di rincontrarsi una volta diventati persone di successo.
La narrazione riprende quando Kusunoki, ormai ventenne, si trova in una situazione finanziaria e sociale disperata e decide di intraprendere una scelta estrema: vendere trent’anni della sua vita. Consapevole delle conseguenze, si prepara ad affrontare i suoi ultimi tre mesi di vita, periodo durante il quale una giovane ragazza di nome Miyagi avrà il compito di stargli accanto. La sua missione è semplice, ma cruciale: monitorare Kusunoki e prevenire che compia azioni avventate che possano compromettere il poco tempo che gli resta.
Inizia così un intenso conto alla rovescia, in cui Kusunoki riflette su ciò che conta davvero nella vita. Inizialmente cinico e disilluso, col passare dei giorni sviluppa un legame profondo con Miyagi, che riesce a far emergere in lui emozioni e desideri sepolti da tempo.
Il concetto di “vendere un pezzo di vita” diventa una potente metafora, evidenziando il dilemma tra il valore economico e quello intrinseco della vita stessa. La scelta di Kusunoki, pur sembrando razionale nell’affrontare le sue difficoltà economiche, lo priva del tempo e delle esperienze che potrebbero offrirgli vera felicità. L’interazione con Miyagi diventa fondamentale, poiché lei rappresenta non solo un legame affettivo, ma anche una guida che lo aiuta a riscoprire passioni dimenticate.
La promessa di Kusunoki e Himeno da bambini simboleggia un ideale di speranza e cambiamento, ma la loro vita da adulti rivela come le difficoltà e le pressioni sociali possano deviare i nostri sogni. La storia invita a riflettere sull’importanza di vivere nel presente, apprezzare le piccole gioie quotidiane e coltivare relazioni significative. La vita è composta da esperienze, emozioni e connessioni umane; anche se il tempo è limitato, ciò che conta è come lo trascorriamo.
Verso la conclusione del libro, il focus si sposta: non si tratta più di valutare il valore economico di una vita, ma di considerare il suo impatto sugli altri. Questa narrazione offre una profonda riflessione: la felicità è una scelta personale e siamo noi, in ultima analisi, i veri artefici del nostro futuro. Non esiste nessun destino segnato.
La narrazione è caratterizzata da un surrealismo ironico, ma trasmette anche messaggi profondi. Questo libro mi ha sorpreso e fatto riflettere molto, e sono davvero soddisfatta di questa lettura. Se cercate un romanzo introspettivo, allora “Tre giorni di felicità” fa per voi.
Ringrazio Mondadori per la collaborazione e la copia cartacea del romanzo. Buona lettura!
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