Autore: Antonella Iuliano
Casa editrice: PubMe
Genere: Romance
Numero pagine: 166
Collana: Un cuore per capello – PubMe
Trama
«Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.»
Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero. Lena Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna, e da bambina ha trascorso infinite ore con il naso rivolto al maniero fantasticando di principi e principesse. Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso: recarsi ogni notte in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e uscire in fretta senza rivolgere parola ad alcuno, pena la propria vita. Grande è il suo stupore quando nella tetra torre, rannicchiata in un angolo, scorge una ragazza della sua età, dai capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso. Da quanto tempo è lì? E perché? Notte dopo notte, Lena si attarda rapita dal suono dei ricordi di Larissa. Scopre che il passato e il presente si fondono nella storia di due strumenti unici e preziosi, due Stradivari provenienti dall’Italia, da Cremona: un violino nero e un violoncello bianco. Lena deve ritrovarli a ogni costo perché soltanto la loro musica potrà salvare Larissa dal suo terribile destino.
Recensione
Quella che sto per raccontarvi è una storia fiabesca dai toni malinconici e misteriosi, scandita dalle note di un antico violino Stradivari.
Alle porte di Vienna sorgeva il castello della famiglia dei conti Von Grath. Dopo la morte del marito, la contessa Zsofia governava i servi e gli abitanti del villaggio con una severità che rasentava la cattiveria. Era una donna austera, capace di incutere timore con un solo sguardo; nessuno osava contraddirla o metterne in discussione il potere.
Nel maniero viveva anche la contessina Katharina Von Grath, figlia della prima moglie del Conte, che sembrava obbedire ciecamente ai voleri della matrigna. Sotto il dominio della contessa, il castello nascondeva segreti oscuri, e nel villaggio si sussurravano diverse storie riguardanti la torre che dominava il paesaggio.
Tra gli abitanti del villaggio c’era Lena Reiter, una giovane umile e coraggiosa, alla ricerca di un lavoro per aiutare la sua famiglia. Così decide di chiedere un impiego come cameriera nel castello. Dopo un breve tempo, viene assunta e convocata dalla padrona di casa, che le affida un compito tanto importante quanto segreto: ogni sera, Lena dovrà portare il pasto a una persona imprigionata nella torre, un incarico che neppure una sola anima deve conoscere.
Con il cuore in tumulto e la mente piena di domande, Lena accetta il compito, ignara delle oscurità che l’attendono e del mistero che avvolge la figura reclusa. La sua vita sta per intrecciarsi con i segreti del castello e le storie che si celano nel silenzio della notte.
La storia è coinvolgente e ricca di mistero. La giovane nascosta nella torre è Larissa, la gemella di Katharina e l’altra figlia del conte. Con i suoi lunghi capelli corvini, Larissa appare ormai provata dal lungo periodo di prigionia. Il suo coraggio e la sua determinazione sono stati schiacciati dalla matrigna, e il suo unico desiderio è rivedere il violino nero del padre prima di morire.
Questo violino, di straordinaria bellezza, veniva suonato con un magnifico violoncello bianco, entrambi realizzati dal celebre Stradivari. Non voglio rivelarvi altro per non rovinare la suspense della storia.
Il lettore viene immediatamente immerso nella storia dei conti Von Grath e delle loro figlie gemelle, grazie alle atmosfere suggestive e avvolgenti. Insieme alla cameriera Lena, si intraprende un’indagine per svelare l’enigma che si cela nella torre, un mistero che la contessa Zsofia protegge a qualunque costo, persino a rischio di altre vite.
I personaggi, sia principali che secondari, sono sviluppati con cura, contribuendo a una trama lineare e coerente. Ognuno di essi è dotato di caratteristiche distintive, paure, desideri e pensieri che ne arricchiscono la complessità. Ho particolarmente apprezzato i riferimenti ai violini di Stradivari, il legame profondo tra le due gemelle, la storia d’amore dei loro genitori e la costruzione dell’antagonista Zsofia.
L’unica nota dolente del romanzo è la sua brevità; avrei voluto che l’avventura si prolungasse per godere appieno di questa meravigliosa storia.
Non è la prima volta che leggo un’opera di Antonella Iuliano e, come sempre, la sua straordinaria creatività riesce a trasportarmi in luoghi lontani e in epoche remote.
Durante la lettura, sembra di poter ascoltare i melodiosi suoni dei violini di Stradivari risuonare nell’aria. Consiglio vivamente di leggere questa storia accompagnati da una melodia suonata da violini, per un’esperienza ancora più immersiva.
Se amate le storie fiabesche ambientate in castelli, con atmosfere incantevoli e un mistero tutto da svelare, questo libro è assolutamente adatto a voi!