Autore: Brooke Bolander
Casa editrice: Zona42
Genere: Distopico
Numero pagine: 128
Trama
All’inizio del XX secolo un gruppo di operaie del New Jersey moriva per avvelenamento da radiazioni. Nello stesso periodo, un elefante veniva condannato a morte per elettrocuzione a Coney Island. Così è scritto sui libri di storia. Brooke Bolander intreccia i due eventi per dare vita a un futuro alternativo, un passato mitologico, una storia di rabbia e ingiustizia, di catene che si spezzano e sorellanze inaspettate, di elefanti che brillano nel buio e del futuro che possiamo creare.
Recensione
Una storia che fa piangere per un elefante, senza che sia dumbo, o sua mamma… Poi c’è la parte della mamma nel libro e anche li si piange… leggetelo con dei fazzoletti.
Un libro dalle molteplici tematiche che fa da monito per il futuro e sguardo al passato, così facilmente corrotto da cosa si vuole ricordare.
Il testo passa da un personaggio all’altro in modo armonico per raccontare più storie che sono una sola alla fine.
Bello, profondo e toccante con il suo stile alienante che porta al vedere l’umanità nel suo aspetto più profondo, scimmie autodistruttive.
Un volumetto che lascia una traccia nel lettore, un’orma di elefante che non permette di dimenticare, non lascia che il sacrificio sia trascurato.
Non pensiate che il libro si concentri solo sugli elefanti e le radiazioni, riesce a inserire anche la tematica dello sfruttamento lavorativo e del maltrattamento verso le donnem lo fa delicatamente e inserendolo in maniera armonica con tutta la narrazione.
Una chimera composta da ingiustizie che non teme di far sentire il suo ruggito, o barrito.
Poco più di cento pagine per mostrare una distopia, far appassionare alle protagoniste e far crescere un magone vedendo quanto il mondo sia crudele con loro.
Leggete questo volumetto, è una ricchezza che va assaporata.