Autore: Mauro Mollo Garbero
Casa editrice: Horti di Giano
Genere: Thriller weird
Numero pagine: 225
Saga: Qualcosa di malvagio #1
Trama
Alle porte del 2000, il detective dell’FBI Alex Reed viene invitato dal nobiluomo Auguste De Montadon a far visita al suo capezzale. L’agente è assegnato dal Federal Bureau ad una sorta di dipartimento in stile X-Files, che era gestito precedentemente da suo fratello, da poco scomparso. La morte di Candice — la figlia del magnate che Reed conosce da quando era bambino — e una serie di misteri inspiegabili che ruotano attorno alla donna, spingono l’anziano De Montadon a chiedere a Reed di indagare, come ultimo desiderio di un moribondo. Infatti, è convinto che dietro a tutto questo ci sia qualcuno di potente, in possesso di capacità sovrannaturali, i cui scopi sono collegati a un’antica profezia riportata nel Necronomicon, il terribile Libro del Morti di cui aveva parlato anche il Maestro di Providence. Un’indagine sulla linea di confine tra ufficiale e inammissibile, in una versione moderna dei Miti di Cthulhu, alla ricerca di una verità, in una lotta contro il tempo prima che la Profezia si manifesti con le sue terribili conseguenze, generando Qualcosa di Malvagio.
Recensione
Io: Ahahahah sarebbe divertente se X-Files incontrasse Cthulhu.
Qualcosa di malvagio: hold my beer.
Una profezia.
Degli investigatori.
La Miskatonic university.
Una ragazza scomparsa.
Ingredienti chiave per un thriller che affonderà nei miti e darà la sensazione di essere catapultati in un film pieno di rivelazioni e domande senza risposta.
Il primo libro di una serie che mette delle basi veramente interessanti.
Ritmo costante e più personaggi protagonisti danno tridimensionalità al libro.
Piacevole e intrattiene.
Non è completamente dentro i miti di Lovecraft per ora, mette un piede e cita molto, ma sarà il resto della storia a determinare quando in profondità Garbero vorrà portarci nella cosmologia del demiurgo di Providence.
Forse un po’ troppo cinematografico sotto certi aspetti, scene e frasi che si percepisce già dove vanno a parare, non rovinano il testo ma si sentono in una narrazione che ha degli spunti interessanti e ben pensati.
Il fatto che all’inizio del libro siano presentati i personaggi con le loro immagini e sia chiaro che sono attori veri incrementa la sensazione di film più che libro.
In certi momenti richiama i testi investigativi noir di un tempo, soprattutto all’inizio, ed è un elemento apprezzabile e con un suo fascino.
Ci sono degli intermezzi che non è chiaro se siano pensieri dei personaggi o invasioni dell’autore nella narrazione per dare una propria impronta, spezzano un poco in certi casi purtroppo.