Autore: Michela Trussoni
Casa editrice: self-publishing
Genere: Narrativa
Numero pagine: 144
“Quasi tutte le persone che avevo conosciuto, quando mi chiedevano ‘Come ti chiami?’, poi mi dicevano il loro nome. La maggior parte delle volte, io non ero interessata a conoscere il loro nome, e la domanda: ‘Come ti chiami?’ sembrava una maschera per nascondere la domanda: ‘Sai come mi chiamo?’“
POTESSI MORIRE IN QUEST’ISTANTE
Trama
Nina è un “maschiaccio”, e questo la fa sembrare più forte rispetto alle sue coetanee “femmine”. In realtà è molto sensibile e assorbe come una spugna le emozioni trasmesse dalle persone che incontra. La più significativa è l’amica Francine, “maschiaccio” come lei, incontrata il primo giorno della prima elementare. Nina ha trovato un’amica con cui condividere interessi e avventure. Un trasferimento della famiglia di Francine le allontanerà ma il caso vorrà che si incontreranno di nuovo in età adulta, anche se le cose prenderanno una piega inaspettata.
“‘Lui dormiva tranquillo nel suo lettino… è morto… non ti fa sentire un po’ strana questa cosa?’ ‘Strana come?’ ‘Non so… come se quello che fai non c’entrasse niente… muori quando devi morire… non c’entra niente fare giochi pericolosi o non farli.’. ‘Mmmm… è vero. Spero che quando devi morire tu, sia lo stesso momento che devo morire anch’io.’.“
POTESSI MORIRE IN QUEST’ISTANTE
Recensione
Nonostante dalla trama sembri trattarsi di un libro di amicizia, in realtà secondo me è più un romanzo di formazione. Infatti, nonostante l’amicizia tra Nina e Francine sia effettivamente centrale all’inizio ed alla fine del libro, per il resto del romanzo la storia si concentra esclusivamente su Nina e sul suo rapporto problematico con l’amore. In effetti, la parte che ho amato di più è stata la parte iniziale, quella riguardante l’infanzia della protagonista: in questa parte, il rapporto tra le due amiche Nina e Francine è decisamente centrale, ed è bello vedere le dinamiche tra loro. Personalmente, alcuni passaggi mi hanno ricordato molto la storia con la mia migliore amica delle elementari, facendomi spesso sorridere.
Una parte che ho trovato molto veritiera ed interessante è stata la caratterizzazione della famiglia delle due protagoniste: nel caso di Nina, si tratta di una famiglia direi alla soglia della povertà, ma grazie alla presenza delle sue sorelle Nina non si è mai sentita completamente sola. Al contrario, Francine, essendo figlia unica e venendo da una famiglia abbastanza fredda ed una madre decisamente severa, non ha avuto modo di appoggiarsi a qualche spalla e questo l’ha fatta crescere decisamente ribelle. Mi è piaciuto molto come l’autrice si sia soffermata sulla storia famigliare delle protagoniste per specificarne la costruzione.
Una parte che mi ha appassionata di meno è stata invece quella della giovinezza della protagonista, dove vengono raccontate tutte le sue avventure per lo più fallimentari con gli uomini. Nonostante siano anche queste molto ben scritte ed assolutamente credibili, mi hanno coinvolta di meno, e le ho lette quasi nella speranza che passassero e mi portassero finalmente al momento del ritrovamento delle due amiche, preannunciato nella trama.
L’unica cosa che effettivamente non mi ha entusiasmata, personalmente è stato il titolo. Credo che non renda bene l’idea di quello che è contenuto tra le pagine della storia: infatti, quando ho iniziato la lettura pensavo che si trattasse di una storia triste e malinconica, con riflessioni sulla morte e magari sulla depressione, cosa che in realtà non corrisponde per nulla al vero! Anzi, l’atmosfera che si respira tra le pagine è generalmente allegra e frizzante, ed anche nei momenti più emozionali resta un tono leggero che li rende estremamente fruibili e godibili.
In generale, una storia che consiglio fortemente a chi crede molto all’amicizia, ed al fatto che riesca a superare le barriere del tempo e dello spazio. Leggerei volentieri altro dell’autrice, perché il suo stile mi ha colpita molto, nonostante di base questo genere di romanzi non siano al 100% il mio genere.
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