Autore: Cleo Rozenfeld
Casa editrice: Self – Publishing
Genere: Fantasy, Mitologia Sumera
Numero pagine: 307
Saga: Il sigillo della luna
Trama
Millenni fa, quando tutto era sconosciuto, quando si è narrato l’Enûma ilû awîlum e gli Dei crearono gli uomini, si è cantato il pianto, l’ira e la vendetta del Leone Celeste.
Inanna, Dea dell’Amore e della Guerra, vittima di un sortilegio da parte del Dio della Luna, decide di andare nell’Oltretomba e diventarne la padrona.
La Dea si scontrerà con Ereškigal, Regina della Morte, ma dal loro incontro scaturiranno eventi disastrosi influenzando il ventunesimo secolo.
I vizi, le prepotenze, la sete di potere degli Dei hanno effetti devastanti, influenzano la vita degli esseri umani e creano miti e leggende che si tramandano di generazione in generazione.
Inanna, fiera ed indomita.
Disposta a lottare per vendicarsi di chi l’ha tradita, consapevole che se resterà nell’oltretomba, non sarà più il Leone Celeste ma diverrà serva del Kur.
L’ultima lotta di Inanna darà origine alle costellazioni celesti ed avrà effetti devastanti.
Ma la vendetta sarà compiuta.
Inanna era furiosa, ma paziente, era arrogante, ma saggia. Era la miglior Dea na ta nel Cielo. Lei era tutto, ma allo stesso tempo niente, era l’uragano, ma anche la il vento dolce che ti accarezza. Lei era l’indiscussa Regina del Cielo
La stella – Saga del sigillo della luna (Volume 01)
Recensione
L’originalità di questo fantasy risiede nel tema centrale, ossia la mitologia sumera. Il Worldbuilding gira intorno gli Iĝiĝi, il Concilio Celeste, un gruppo di divinità vincitrici nato dopo la battaglia cosmogonica contro Tiamat e Abzu, dei del caos primordiale. Tra queste divinità, la protagonista del romanzo è Inanna: Dea dell’Amore, della Guerra e della Vendetta.
La storia si suddivide in due racconti: il primo è ambientato in epoca sumera all’interno del pantheon delle divinità, precisamente quando Inanna decide di avventurarsi nell’Oltretomba per diventarne la padrona; mentre il secondo si svolge nel ventunesimo secolo, dove la protagonista è la reincarnazione della dea Inanna, ossia Ambròse. Ma in entrambe le due parti ci sono pro e contro.
La prima parte è quella che ho apprezzato maggiormente. Presenta diversi termini specifici della lingua sumera e molti dettagli della sua mitologia, ciò porta ad una narrazione più articolata e lenta. Qui si nota lo studio e la dura ricerca dell’autrice per creare un ottimo Worldbuilding incentrato sui miti sumeri, che assolutamente riesce ad appassionare il lettore. Nella narrazione di questa parte, la scrittrice fa spesso riferimento al prequel, senza il quale ci sono informazioni mancanti e necessari per completare il quadro della storia passata di Inanna. Per questo, mi sento di consigliare prima la lettura del prequel e dopo quella de “La Stella”, in modo da avere una visione completa e generale. Per quanto riguarda i personaggi della prima parte, ossia le divinità, sono tutti ben caratterizzati con i loro vizi, paure e desideri.
La seconda parte ha un andamento diverso, c’è una narrazione fin troppo veloce che presenta molti personaggi di passaggio non tutti approfonditi e tanti interrogativi irrisolti. La protagonista Ambròse è una ragazza quindicenne che ha sofferto molto durante l’infanzia ed è un personaggio femminile che facilmente si ama per il suo carattere mite, diverso da quello della dea. Ottima l’introduzione delle cuspidi in questa parte. C’è molto potenziale in questa storia e sono molto incuriosita per il seguito.
Nel romanzo sono presenti delle illustrazioni stupende su alcuni personaggi chiave della storia, dei glossari (utili per le traduzioni ed espressioni in sumerico) e delle schede personaggi.
Se cercate una storia abbastanza veloce da leggere ed amate l’unione tra il fantasy e la mitologia, questo romanzo fa per voi. Sicuramente imparerete molto sui miti sumeri!
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