Autore: Margherita Meneghini
Casa editrice: Self publishing
Genere: Giallo
Numero pagine: 217
Trama
Fine Luglio 2019 .
A Cascina Scotti, frazione di Sogara, piccola città della campagna Lombarda , viene rinvenuto il cadavere dell’avvocato Dylan Maggioni di Los Angeles, barbaramente ucciso.
Cosa lega il ricco ed elegante legale americano all’ambiente rurale di una cascina italiana? Apparentemente nulla .
La piccola comunità di Cascina Scotti, scombussolata da questo evento che ha turbato la sua tranquillità, sa più di quanto è disposta a riferire al commissario Pannogallo.
Grazie al suo intuito e alle sue deduzioni, riuscirà però a far luce su questo caso che lo porterà indietro nel tempo .
Nel passato troverà anche l’origine di un amore che ha avuto la stessa sorte di una rosa, l’ultima dell’estate.
Recensione
Il caldo soffocante estivo, una cittadina Lombarda, un misterioso omicidio, un gruppo di investigatori particolari e difficili da dimenticare. Questi sono gli ingredienti del giallo di Margherita Meneghini: “L’ultima rosa dell’estate”.
Il lettore viene immediatamente catturato da quella tipica ironia italiana, fresca e brillante, grazie a personaggi per nulla perfetti e molto diversi da quelli cui spesso ci hanno abituato i gialli o i thriller. Nessun detective tormentato, ma un commissario troppo alto, troppo magro e troppo brutto, con un grande intuito e una passione per il suo lavoro che si riesce a percepire. Proprio i personaggi principali secondo me sono il punto forte del libro. Sono pungenti e irresistibili, molto ironici.
Il libro è a tratti esilarante, nonostante la vicenda tragica. È brillante e quasi comico. Quel black humor che rende il tutto meno pesante e dà uno sprint in più, perché oltre al voler capire chi è il colpevole, si viene conquistati dal commissario Pannogallo, dal vicecommissario Macis e dall’ispettore Motta.
E poi arrivano loro: i sospettati. Un gruppo di persone che vivono vicino a dove è stato trovato il cadavere dell’avvocato Maggioni. Inizialmente sembrano tutti insospettabili, ma poco a poco scorgiamo i vari fili che legano ognuno di loro alla vittima.
Chi sarà l’assassino? Un intreccio di vite, di storia presente ma, soprattutto, passata.
La scrittura dell’autrice è molto scorrevole, una volta iniziata la lettura, è difficile interromperla perché si viene subito conquistati dalla vicenda raccontata. Io per prima non ho smesso di leggere fino all’ultima frase.
Purtroppo per me, ho intuito troppo presto alcuni di quelli che poi si sono rivelati i colpi di scena del libro. Sono stata spesso depistata, portata fuori strada, ma forse non abbastanza.
Nonostante ciò il libro è molto appassionante e l’avere una piccola comunità di cui sospettare porta anche il lettore a sentirsi coinvolto, lo stimola a mettere insieme gli indizi e a trovare il colpevole.
Consiglio “L’ultima rosa dell’estate” a chi piacciono i gialli tipici italiani, in cui si respira aria di casa. E lo consiglio anche a chi vuole incontrare una nuova squadra di investigatori da cui lasciarsi conquistare.