Autore: Daniele Tredici

Casa editrice: I.D.E.A. – Immagina Di Essere Altro

Genere: Fantasy

Numero pagine: 310

Saga: Ere del Cristallo #1

Sai cosa ne penso dei tuoi consigli… è da una vita intera che non faccio altro che ignorarli.

L’ARALDO DELL’ORSO

Trama

Se combattete senza nemmeno sapere perché, forse è giunto il momento di cambiare le cose. Non trovi? Le tribù sono in conflitto da sempre. La pace che aleggia tra loro è solo apparente. Vegard è un nano, figlio della capoclan dei Rocciaforte. Sta cercando di trovare la sua dimensione nel mondo, combattuto tra l’essere un buon figlio e l’essere un buon capo. Rien è un umano della tribù dei Raes. Esiliato dal villaggio, cerca il modo per tornare e prendersi le sue rivincite, ma soprattutto la sua amata Thes. Quando qualcosa cade dal cielo e impatta sulla montagna, entrambi intraprendono un viaggio pazzesco che li trasformerà in persone nuove, diverse. Conosceranno Sidereus e Nekamet. Loro cercheranno di insegnare alle tribù un modo nuovo per convinvere in pace. Ma nulla andrà come previsto…

Non farei mai del male a un altro essere vivente. Ogni vita è un prezioso frammento del tutto.

L’ARALDO DELL’ORSO

Recensione

Un fantasy che prova a sconfinare nella fantascienza, con qualche ombra di new weird, ecco cosa potete aspettarvi dall’Araldo dell’Orso. Si potrebbe dire che è una storia imperniata sul conflitto, che sia quello sul campo di battaglia tra uomini e nani (ma anche tra uomini e uomini, o tra nani e nani), o quello interiore che entrambi i protagonisti si trovano a vivere, anche se con modalità ed esiti molto diversi.

Una cosa che mi è piaciuta molto di questo libro è l’umanità con cui sono trattati i personaggi: non abbiamo l’eroe senza macchia, ma anche i personaggi positivi sbagliano, e pagano per i loro errori, a volte imparando da essi ed altre no. Proprio per questo è interessante seguire la trasformazione psicologica che questi personaggi morally grey hanno durante il libro, ed è proprio l’evoluzione dei protagonisti e dei coprotagonisti a trainare la trama, in un’impostazione dello svolgimento che è decisamente “character driven”.

Un altro elemento trattato in modo interessante è quello della religione: ognuno dei popoli che intervengono nella narrazione ha un suo sistema di credenze, che sono in genere in contrapposizione l’una con l’altra e che determinano le azioni di molti dei personaggi. Questo l’ho trovato molto sensato, trattandosi di un impianto storico pseudo-preistorico, un’epoca in cui sicuramente la religione è uno dei punti cardine della vita di un individuo. Proprio per questo, è interessante osservare uno dei protagonisti che invece non riesce a riconoscersi nell’intensa spiritualità della sua tribù. Ho visto in questo un po’ di strizzatina d’occhio al caro vecchio Nietzsche, con il suo “Dio è morto”.

Parallelamente a questi aspetti fantasy, abbiamo una forte componente fantascientifica, che porta ancora una volta alla riflessione. Personalmente, ho letto tra le righe del libro una velata critica alla globalizzazione: imporre ad una popolazione usi e tecnologie differenti, solo perché considerati “più all’avanguardia” e “progressisti”, porta sempre risultati positivi? Non so se l’autore volesse effettivamente introdurre questo interrogativo nel romanzo, ma personalmente l’ho trovato uno spunto di riflessione decisamente interessante.

Se devo trovare una pecca, la cosa che mi ha convinto di meno è stato il finale. E’ vero che si tratta di un primo volume di una saga, quindi sicuramente ci sarà ancora molto da vedere, ma il libro si chiude in una chiave che ho trovato un po’ troppo pessimistica rispetto ai presupposti che erano stati posti durante la narrazione, e personalmente per come avevo imparato a conoscere alcuni personaggi mi sarei aspettata delle reazioni diverse agli eventi che concludono la storia.

Decisamente un buon primo libro, con un world building classico ma condito da elementi fantascientifici inaspettati e dei personaggi sfaccettati, da leggere!

Trama
Scrittura
Personaggi

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