Una corte di nebbia e furia

Autore: Sarah J. Maas

Casa editrice: Mondadori (ed. originale: Bloomsbury)

Genere: Fantasy

Numero pagine: 656

Saga: acotar #2

I was burning through books every day – stories about people and places I’d never heard of. They were perhaps the only thing that kept me from teetering into utter despair.

Divoravo libri ogni giorno – storie su persone e posti di cui non avevo mai sentito parlare. Forse erano l’unica cosa che mi impedisse di cadere nella disperazione assoluta.

Una corte di nebbia e furia

Trama

Questa trama contiene spoiler del primo volume! Se sei interessatx al primo volume, puoi trovare trama e recensione qui.

“Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo… Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l’aveva distrutta. Forse Amarantha l’aveva distrutta. O forse l’avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani.” Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

«He thinks he’ll be remembered as the villain in the story.» She snorted. «But I forgot to tell him,» I said quietly, opening the door, «That the villain is usually the person who locks up the maiden and throuws away the key.» «Oh?» I shrugged. «He was the one who let me out.»

«Pensa che sarà ricordato come il cattivo della storia.» Lei sbuffò. «Ma ho dimenticato di dirgli,» dissi piano, aprendo la porta, «Che di solito il cattivo è quello che rinchiude la fanciulla e butta via la chiave.» «Oh?» Scrollai le spalle. «Lui è stato quello che mi ha liberata.»

Una corte di nebbia e furia

Recensione

Succede, a volte, di leggere un libro proprio nel momento giusto. E’ quello che è successo a me con acomaf. Quando sono partita con questo viaggio mi trovavo psicologicamente in un posto abbastanza simile a quello in cui si trova Feyre, anche se per ragioni completamente diverse, e leggere di senso di colpa ed emotional shutdown, vedere una protagonista trasportata da eventi in cui non ha la forza di agire veramente in prima persona, mi ha dato la scossa di cui avevo bisogno. Pertanto, non posso garantirvi di essere completamente oggettiva nella recensione di un libro che per me è stato quasi terapeutico. Ma alla fine, forse, è proprio l’emozione quello che veramente interessa a chi legge un parere altrui.

Partiamo dai personaggi. Questo volume ne introduce parecchi di nuovi, e rispetto a quello che è avvenuto nel primo la caratterizzazione di questi è molto più approfondita e sfaccettata. Si conserva quella magia data già solo dalla scrittura dell’autrice che ti permette di inquadrare i personaggi in due righe, ma qui lo stile emozionalmente intenso viene accompagnato anche da contenuti più corposi. Molto interessante è lo sviluppo del coprotagonista maschile del primo volume. Cercando di non fare spoiler, posso dire che lo sviluppo che l’autrice gli ha dato è stato molto veritiero e consistente con alcune cose intuite in “Una corte di rose e spine”. La reazione che Tamlin ha al trauma subito Sotto la Montagna non ha nulla di bello né di nobile, ma la durezza con cui l’autrice tratta questo personaggio, nonostante sicuramente molti dei lettori lo amassero (io tra questi), lo rende vero. Proprio per questo, comunque, il primo centinaio di pagine mi ha messa a dura prova: sono impregnate di oscurità, dolore e trauma.

E che dire di come la Maas ha trattato Feyre? Non penso avrebbe potuto fare un lavoro migliore. Sì, all’inizio del libro è noiosa, molle, sopraffatta, non volitiva. Ma questo è assolutamente giusto. Chi avrebbe potuto reagire diversamente, dopo gli eventi del primo libro?

Proprio tutta questa durezza e oscurità, che lo stile dell’autrice trasmette con un’intensità quasi dolorosa, è tuttavia ciò che prepara il lettore alla luce che arriva più avanti. Ancora una volta evitando di fare spoiler, il libro procede in una direzione all’inizio assolutamente inimmaginata ed insperata, e al personaggio di Feyre viene in qualche modo concesso non di guarire, ma di rimettere assieme i pezzi in modo tale da poter andare avanti. Qui arriva l’esplosione del libro, con una trama che si infittisce, mettendo sul piatto moltissimi nuovi elementi di intreccio che nel primo libro erano stati sfiorati solo marginalmente.

Tuttavia, anche questa volta sono costretta a fare alla Maas lo stesso appunto che già avevo fatto nel primo libro: alcuni aspetti cadono un po’ nella prevedibilità. In particolare un nodo della trama, che per Feyre è una scoperta sconvolgente che la porta a mettere in dubbio quasi tutto ciò che ha guadagnato, lo avevo intuito nel primo centinaio di pagine. Non posso dire che questo mi abbia rovinato la lettura, tuttavia avrei preferito che non fosse così palese.

Insomma, come nel primo libro la forza del volume è l’intensità: lo stile della Maas si conferma fortemente emozionante, evocativo ed incalzante, quasi ti lascia scosso in certi momenti, dandoti un’esperienza emotiva inaspettata (almeno per me). A rigor di onestà, in questo libro la componente spicy tanto millantata dalle recensioni fa la sua comparsa, prendendo una parte abbastanza importante attorno alla metà del libro, ma a mio parere viene gestita con una tale profondità emotiva da non renderla trash né scontata. A dire il vero, ho trovato molto più trash il primo volume, nonostante la componente spicy fosse decisamente meno presente.

Un altro appunto che mi sento di fare riguarda il finale: l’ho trovato decisamente troppo veloce. Un sacco di cose si scoprono o vengono spiegate nelle ultime 50/60 pagine, e il lettore non ha umanamente il tempo di capirle o memorizzarle tutte. Ho riletto il finale almeno tre volte, e comunque nell’iniziare il libro successivo alcune cose ancora non mi erano chiare. Forse l’autrice ha voluto mettere troppe cose nel calderone tutte assieme (per chi ha letto la saga, sì, l’allusione è voluta), ma quello che ne è uscito è stata una zuppa dagli ingredienti non particolarmente chiari. Tuttavia, a livello di intreccio il finale resta intenso e coinvolgente, e non ti permette di aspettare per iniziare il volume seguente.

Ancora una volta, vi lascio un discaimer: l’intensità emotiva della scrittura è molto smorzata dalla traduzione italiana, pertanto vi consiglio di affrontare la lettura in lingua originale per avere un’esperienza migliore. Vi lascio anche dei trigger warning, perché è giusto che chi si trova in una situazione fragile possa proteggere sé stesso. Ovviamente, essendo dei warning potrebbero essere considerati vagamente spoiler, quindi se non pensate di avere motivi di trigger saltateli tranquillamente!

TRIGGERS WARNING: PTSD, violenza, dinamiche relazionali tossiche (possessività, limitazione delle libertà personali).

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto, edizione italiana, saga completa: Una corte di spine e rose. Trilogia.

Link per l’acquisto, edizione inglese: A Court of Mist and Fury – Copertina flessibile

Link per l’acquisto, edizione inglese: A Court of Mist and Fury – Copertina rigida

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