Autore: Emanuela A. Imineo
Casa editrice: O.D.E. Edizioni
Genere: Horror
Numero pagine: 216
Trama
Inanna è Dea della natura e della bellezza, regina dei Cieli e della Terra. È sorella di Ereshkigal che, invece, non è più nulla.
Inanna proverà a discendere negli Inferi per salvarla, perché Ereshkigal è diventata Dea oscura, relegata nel Kurnugi, il Paese del non ritorno.
Inanna dovrà lasciare sette cose di sé in ogni livello infernale che attraverserà per raggiungere la regina delle tenebre.
La disperazione senza fine dei dannati graffia via il meglio di chiunque la attraversi.
Cosa resterà di lei?
Recensione
Inanna è la dea sumera della fecondità, della bellezza e dell’amore.
Parte del suo mito è narrato nelle tavole de “La discesa di Inanna”, il viaggio della dea nel Kurnugi (L’inferno sumero) per incontrarne la sovrana, sua sorella Ereshkigal.
In “Inanna” di Emanuela A. Imineo leggiamo la versione romanzata del mito, con delle variazioni che ci permettono di esplorare i personaggi e vedere la storia in una chiave diversa.
Una storia di sofferenza e dolore, emozioni con origini diverse e diversi modi per affrontarle da parte delle due sorelle.
Un viaggio che, con le sue prove, le porterà a capire i loro dolori e il modo in cui pensano di porvi rimedio.
Il finale si discosta dal mito, dando un peso maggiore alle azioni e alle scelte dei personaggi e senza dare al lettore finali “buoni”.
La discesa infernale avrà un prezzo, e il non pagarlo non è contemplato.
La rappresentazione del Kurnugi richiama l’idea d’inferno dantesco, ma con delle variazioni che fanno percepire un contesto più mitologico e antico; peccatori e punizioni si susseguono, mentre le due protagoniste esplorano il luogo alla ricerca della propria risoluzione.
Questo testo parla di rancore, sofferenza e ricerca di giustizia per l’amore, ma in spettri tra di loro opposti.
Da una parte Inanna, che cerca e persegue l’amore cieco e dedicato agli altri senza che ci sia una vera considerazione dei desideri e volontà dei riceventi.
Dall’altra parte Ereshkigal, che persegue il proprio amore, di cui sente di essere stata privata, e il desiderio di essere amata.
Due donne con prospettive e visioni diverse, legate dal sangue e dal dolore.
Un libro che consiglio e che può invogliare a scoprire antichi miti e divinità delle prime civiltà (la Grecia non ha inventato nulla, sotto questo aspetto, alla fine…)
Una cosa che mi sarebbe piaciuto vedere è un inferno più… carnoso, nel senso che avrei voluto che tutto fosse fatto di carne e organi pulsanti.
Ma forse è a causa dell’uscita recente del gioco Scorn e della mia passione per l’aesthetic carpenteriana…