Autore: Michael Swanwick
Casa editrice: Mercurio
Genere: Steamfantasy
Numero pagine: 400
Saga: I draghi del ferro e del fuoco
Trama
“Jane vuole sottrarsi a un destino infame e per farlo è disposta a pagare qualsiasi prezzo. È una changeling, una bambina scambiata nella culla, rapita al mondo umano. È stata condotta in catene in un universo fatato e guerrafondaio, e costretta a lavorare in una fabbrica di draghi di ferro, tenuti insieme dall’odio e dall’acciaio. Melanchthon è uno di loro, il più maligno e violento, ormai malfunzionante e destinato alla demolizione. Lui e Jane stringono un patto, uniti come sono da sentimenti di vendetta, rancore e voglia di bruciare ancora nella notte. La fuga dalla fabbrica è solo il primo passo, ma è ciò che viene dopo il vero incubo: crescere e trovare la propria strada in una società scomposta, consumata dall’avidità e dalla brama di potere, dalle droghe e dal sesso occasionale, il tutto con i più improbabili compagni: coboldi, fate, goblin ed elfi corrotti che sniffano polvere di fata in club esclusivi. Ma la magia dei draghi di ferro non conosce limiti, e Melanchthon infesterà la mente e il destino di Jane, finché un giorno non tornerà da lei per un ultimo folle volo. Michael Swanwick sovverte gli archetipi con un libro anarchico e febbrile, diventato in breve tempo un cult del dark fantasy. La figlia del drago di ferro è la storia di una bambina, di una ragazza, di una donna che combatte da sola contro la violenza del mondo e contro quel drago che, come un impulso autodistruttivo, non smette di venirci a trovare.”
“Sei pronto?” chiese Jane.
La figlia del drago di ferro
“Prima di esistere, ero pronto”.
“Allora andiamo.”
Recensione
“La figlia del drago di ferro” è un’opera densa di enigmi, esoterismo e creature eccentriche.
L’autore Michael Swanwick riesce a esplorare il lato oscuro della letteratura, un territorio in cui pochi autori hanno il coraggio di avventurarsi. È un romanzo di genere steamfantasy pubblicato nel 2024 da Mercurio Books, ma originariamente edito in Italia nel 1995 da Fanucci Editore. Questo libro fa parte della saga “I draghi del ferro e del fuoco”.
Jane, la protagonista, è una vittima di un sistema che non la riconosce come parte integrante del suo meccanismo. Cresciuta come changeling, ha vissuto un’infanzia segnata da atrocità, lavorando come schiava in una fabbrica di draghi di ferro, gigantesche macchine da guerra senzienti. In quel luogo, la produzione di armi per combattere un nemico invisibile è incessante: l’unico obiettivo è distruggere.
Oltre a Jane, ci sono altri bambini lavoratori, tutti alla ricerca di libertà e vendetta contro le ingiustizie subite. Durante i vari tentativi di fuga, Jane scopre che solo coloro che hanno sangue umano possono pilotare i Draghi. Stringe così un patto con uno di essi e riesce a scappare. Tuttavia, la vita che sogna al di fuori della fabbrica si rivela ben diversa da quella che aveva immaginato. Una serie di sfide, tradimenti e crudeltà l’attendono. Riuscirà a trovare la serenità e a ritrovare se stessa?
Ciò che provava 7332 non poteva essere più intenso di quanto stava accadendo dentro di lei. Bruciava di gioia. Si libravano in volo.
La figlia del drago di ferro
L’ambientazione è un mondo distopico parallelo al nostro, popolato da creature mitologiche e figure del folklore, in cui regnano meschinità, violenza, razzismo e un capitalismo sfrenato. Qui, la brutalità è la norma, accettata e giustificata.
Jane è intrappolata in un sistema che la respinge. Per sopravvivere, apprende l’unica legge che regna in quel mondo: agisci prima di essere annientato. Le figure che la circondano sono degradate e sfruttate. L’amore nella sua vita è tossico, ma rappresenta l’unica fonte di speranza in un’esistenza opprimente. Le scelte di Jane sono limitate e anche quelle che sembrano influenzabili si rivelano spesso illusorie.
Questa lettura è difficile da metabolizzare, poiché il libro è colmo di “bruttezze” e funge da denuncia sociale. La rappresentazione della donna è particolarmente controversa, e il linguaggio è diretto e crudo, senza giri di parole. Le violenze sono descritte in modo spietato, il che può rendere la lettura disturbante. Non è un romanzo adatto a tutti, ma è comunque geniale. L’autore ha scelto il genere steamfantasy per avere una grande libertà creativa, giocando con le leggi della fisica e della fantasia in modi innovativi, al fine di trasmettere il suo messaggio contro la società.
Non leggo spesso questo genere letterario, è stata una bella sfida questo romanzo. Non vedo l’ora di leggere il seguito.
Un libro distopico degli anni ’90, “La figlia del drago di ferro” continua a mantenere una notevole attualità. Questo bestseller catapulta il lettore in un mondo mostruoso ma affascinante.
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