Autore: Mariely Lares
Casa editrice: De Agostini
Genere: Fantasy, mitologia messicana
Numero pagine: 480
Trilogia
Trama
Nelle maestose terre di Tenochtitlan, dove gli antichi dei vegliano sulle foreste, una semplice ragazza nasconde un segreto in grado di cambiare le sorti di ciò che resta dell’impero mexica. È Leonora de las Casas Tlazohtzin, sorellastra del viceré, promessa sposa dell’erede al trono. Dietro i suoi modi riservati e alteri, si cela l’ineffabile Pantera, guerriera leggendaria, strega, incantatrice in grado di piegare i potenti. Nulla può fermarla. Non il capitano Nabarres. Non la profezia che la vuole morta in battaglia. Ma per quanto sfuggente, nemmeno la seducente Pantera può scappare dall’apocalisse che sta per abbattersi sul suo mondo, quando – alla fine del Quinto Sole – un’orda di demoni porterà ovunque sangue e rovina. C’è un unico modo per impedire che ciò accada, ma per farlo Leonora dovrà mettere da parte l’orgoglio, togliersi la maschera e accettare l’aiuto del misterioso Tezca, l’insolente quanto affascinante soldato che ha giurato di proteggerla a qualunque costo… anche se questo significa mettere alla prova la crescente attrazione fra loro.
Recensione
“Sun of Blood and Ruin” è l’esordio editoriale di Mariely Lares, una scrittrice messicano-americana.
In questa storia, il lettore viene catapultato nel tumultuoso Messico del XVI secolo, dove l’eroina, Pantera, cerca di liberare i poveri e gli oppressi dalla tirannia dei conquistatori spagnoli. Nella Nuova Spagna di quel periodo, la stregoneria è punita con la morte e gli indigeni sono stati ridotti in schiavitù, privati delle loro terre e della loro cultura. In questo contesto drammatico emerge Leonora de Las Casas Tiazohtzin, figlia del precedente vicereggente, che assume l’identità di Pantera, una paladina pronta a combattere per la giustizia.
Quando un’antica profezia di distruzione minaccia di avverarsi, Leonora si ritrova intrappolata in un destino che sembra già scritto. Deve affrontare una scelta cruciale: abbandonare la maschera di Pantera, che le conferisce potere e libertà, oppure combattere fino all’ultimo respiro per proteggere ciò che ama. La tentazione di abbandonare la lotta si fa sempre più forte, soprattutto a causa della consapevolezza che il suo tempo è breve e che la vita, così come la conosce, potrebbe svanire in un attimo.
Lares unisce abilmente tre generi letterari: fantasy, storia e mitologia, creando un’opera ricca e stratificata. La prima metà del libro, tuttavia, si concentra principalmente sulla costruzione del worldbuilding e dei personaggi, approfondendo la profezia messicana. I personaggi sono tutti ben elaborati e caratterizzati; particolare attenzione viene data a Tezca, che risulta essere il co-protagonista di questa storia. È molto enigmatico e schivo, ma cerca sempre di proteggere e aiutare Leonora.
All’inizio, la narrazione può risultare complessa: l’autrice evita di spiegare la pronuncia dei nomi mesoamericani e la storia della colonizzazione. Quando ho appreso che la storia era una rivisitazione di Zorro con una protagonista femminile, mi aspettavo avventure spericolate e dialoghi frizzanti. Tuttavia, ho constatato che il racconto si sofferma spesso sui drammi personali di Leonora.
Nella seconda parte del romanzo, la trama si complica ulteriormente, rivelando le varie fazioni in lotta per il controllo della Nuova Spagna, e verso la fine la storia prende una direzione del tutto inaspettata. In definitiva, il libro è ricco di elementi narrativi, alcuni dei quali si integrano meglio di altri nella storia. Per questo, il ritmo narrativo molto spesso può risultare irregolare.
La lettura risulta fluida in quanto l’autrice non è prolissa con le spiegazioni della storia messicana.
In conclusione, sono molto propensa a proseguire questa storia perché ha molto potenziale, termina in maniera molto accattivante e non ho letto nulla di simile sulla cultura messicana. Vi consiglio la lettura!