Autore: Ji-hoon Jeong
Casa editrice: Gaijin
Genere: Manhwa, thriller psicologico
Numero pagine:
Volumi: 3
Trama
In un mondo devastato dalla guerra, un ragazzo cammina per una strada solitaria all’indomani della morte della madre. Lungo il suo viaggio, vede numerosi cadaveri e la sua amata città in rovina. Con gli occhi annebbiati dall’angoscia, il giovane prosegue nel suo cammino. Una mattina incontra una ragazza in un autobus abbandonato dove ha trascorso la notte. Pochi istanti dopo il loro incontro, la zona si trasforma in un campo di battaglia e la coppia fugge lontano. I due sconosciuti decidono di camminare insieme, iniziando così una compagnia che accenderà una nuova speranza nei loro cuori avvizziti.
Recensione
The Horizon è il fumetto originariamente concepito come Webtoon da Jung Ji Hun e pubblicato in Italia da Gaijin, l’etichetta di Renoir Comics dedicata al fumetto asiatico.
Questo thriller psicologico racconta la storia di un bambino che, rimasto solo dopo la morte della madre, si trova a dover affrontare la disperazione e la solitudine in un mondo post-apocalittico. La sua lotta per la sopravvivenza e la ricerca di un senso nella vita lo portano a incontrare un’altra bambina, anch’essa sola, che diventa una fonte di speranza e sostegno durante la guerra.
La lettura affronta temi crudi, offrendo una riflessione profonda sulla guerra, una preoccupazione che, purtroppo, risuona con la realtà di molte persone oggi. Le prime tavole mostrano un orizzonte costellato di cadaveri e la desolazione di un bambino, creando un immediato senso di angoscia. Il finale presenta un cliffhanger che lascia il lettore con l’ansia di conoscere il destino dei due protagonisti.
Uno dei temi centrali della storia è l’infanzia rubata: il bambino, per sopravvivere, si trasforma subito in un “adulto”. Il fumetto è realizzato in bianco e nero, ma presenta due pagine iniziali con un tramonto rosso, simbolo dell’evoluzione del bambino e della sua consapevolezza della dura realtà della guerra e del dolore che deve affrontare.
Le vignette sono ampie e le scenografie si caratterizzano da un senso di vuoto dato dal bianco. La lettura diventa un viaggio psicologico, capace di mettere in relazione l’innocenza di una giovane vita e il peso del trauma. Le scene più intense e violente, invece, si presentano cupe e sporche grazie al nero, con volti sfocati e numerosi elementi tratteggiati, conferendo un senso di primitività. Al contrario, le scene serene e tranquille appaiono pulite e infinite, suggerendo un universo alternativo in cui la speranza esiste.
La copertina di questo Manhwa mi ha colpito profondamente fin dall’inizio, ancor prima di addentrarmi nella trama. La narrazione è forte e coinvolgente, in grado di trasmettere un messaggio potente nonostante i dialoghi siano ridotti al minimo. Vale davvero la pena possedere questo libro, anche solo per il suo stile artistico unico.
Sono in tutto tre volumi e non vedo l’ora di completare questo viaggio con il protagonista.
Lo consiglio? Sì, se ami il distopico, l’ambientazione cupa della guerra e le storie psicologiche.
Ringrazio Gaijin per la collaborazione e per la copia cartacea del fumetto.