Autore: Francesca Mautino

Casa editrice: Longanesi

Genere: Narrativa/Mystery

Numero pagine: 304

Trama

Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Conservare alto l’umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché un giorno viene convocata all’asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c’è un’altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un’impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto. È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un’ostinata vitalità.

Crescendo, anno dopo anno, ho la sensazione che ci infiliamo sempre più in un posticino tranquillo, senza sbalzi di temperatura, né caldo né freddo, con l’aria immobile e il battito stabile che non accelera mai.

VALENTINA BRONTI

Recensione

“Qualcuno che conoscevo” è lo spumeggiante romanzo d’esordio di Francesca Mautino. Un racconto in prima persona, narrato da Valentina Bronti, una donna di 36 anni e mamma di 3 gemelle. Valentina, per una serie di motivi che all’inizio non ci sono ancora del tutto chiari, si è presa un’aspettativa dal lavoro e apparentemente anche dalla sua vita. Il compagno, Marco, che si è trasferito nello sgabuzzino e con il quale i contatti sono ridotti al minimo; 3 gemelle, un po’ indisciplinate, che tentano più volte la fuga dall’asilo. Un senso di inadeguatezza che fin dal principio emerge prepotentemente dalle righe di questo libro. Valentina sembra aver perso il timone della propria vita, tra tutorial per pulire i pensili della cucina e il libro di David Copperfield che da mesi è fermo alla stessa identica pagina.

Quasi per caso, la protagonista si ritrova ad indagare sulla scomparsa, avvenuta 10 anni prima, di Elisa Barberis, sorella di Chiara, mamma di una bimba che frequenta lo stesso asilo in cui vanno le figlie. Del tutto improvvisandosi in questo ruolo e non capacitandoci del perchè Valentina inizi queste indagini, seguiamo i suoi tentativi un po’ distratti e goffi di mettere insieme i vari indizi e capire finalmente dove sia finita Elisa. Iniziamo così a incastrare i vari tasselli del puzzle, non solo del mistero della scomparsa di Elisa, ma anche della vita stessa di Valentina.

Ambientato nella mia città, Torino, ho avuto la fortuna di catapultarmi completamente nel racconto e nei vari luoghi citati, conoscendoli come le mie tasche. E il mistero che avvolge questa storia non poteva non essere perfetto per una città che ha fatto del mistero la sua impronta. Una storia raccontata con un umorismo ed un sarcasmo geniali, con paragoni e citazioni calzanti che danno subito l’idea della sensazione o dell’immagine che la scrittrice vuole trasmettere. Un personaggio egregiamente costruito, in cui ci si può immedesimare e capace di coinvolgere, come tutti quelli di contorno. Alla fine, tutti i nodi vengono al pettine e finalmente diventa estremamente chiaro il perchè del titolo del libro. Un messaggio di cambiamento, l’importanza di lasciar andare quello che eravamo e che, pur inconsapevolmente, non ci faceva stare bene, uscendo dalla zona di comfort immaginaria che ci si costruisce e che inevitabilmente ci fa restare bloccati. Il racconto si legge tutto d’un fiato e offre numerosi spunti di riflessione tra le righe. E il finale stupisce, sicuramente non banale e davvero inaspettato. Un esordio in grande stile.

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto: Qualcuno che conoscevo

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