Autore:Daniele Coluzzi
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Narrativa storica, Retelling
Numero pagine: 432
Trama
Una brillante carriera politica, un matrimonio e dei figli a perpetuare la propria gens. È quello a cui aspirano tutti i giovani cittadini romani di buona famiglia. Tutti, ma non Catullo, che vorrebbe percorrere la strada dei suoi amati poeti greci. Nella sua villa di Sirmione, sulle placide rive del lago Benaco, Catullo si dedica agli studi e trascorre le giornate con lo schiavo Giovenzio, amico, confidente e, presto, anche qualcosa di più. Catullo però sogna l’amore di cui parlava Saffo, quello che scuote l’anima e agita le membra. Ed è pronto a scoprirlo, quando la giovane e sensuale Clodia giunge ospite nella sua villa. Ammaliato dal suo fascino, Catullo la elegge musa dei suoi carmi, celandola dietro il nome di Lesbia, e decide di seguirla a Roma. Roma, però, non è Sirmione. È una metropoli seducente e pericolosa. È il luogo dove la maestosità dei monumenti fa da sfondo al vizio e alla corruzione, dove uomini come Cesare o Cicerone hanno costruito il loro potere in modi turpi e spietati. È il luogo dove Catullo, accolto in un circolo di poeti talentuosi e ribelli, si troverà avviluppato in una rete di amori e tradimenti, diviso tra l’amante di sempre, Giovenzio, e l’audace Lesbia. E a volte l’amore si mescola pericolosamente con la morte…
Recensione
Non sempre le biografie romanzate sono piacevoli da leggere, spesso viene scritta una lista di avvenimenti che non coinvolgono il lettore e lo lasciano con l’amaro in bocca, con la sensazione di non essersi immerso completamente nella storia. Ciò non è accaduto durante la mia lettura di “Odio e amo. Il romanzo di Catullo” di Daniele Coluzzi.
L’autore riesce a portare il lettore con sé tra le strade di Roma, insieme a Catullo, Giovenzio e Lesbia. Non è stata semplice la vita del poeta, il romanzo a tratti è duro e fa commuovere, ci sono stati momenti di grande emozione.
Il contesto storico e culturale è molto difficile, ma seguiamo con piacere le avventure e, soprattutto, le disavventure di Catullo, le grandi responsabilità che gli sono affidate, gli amori, i dubbi.
La scrittura di Coluzzi è fluida, scorrevole, le spiegazioni storiche e culturali non sono scritte in modo complesso, il che rende la lettura molto piacevole e poco impegnativa. Infatti il libro si legge velocemente, in un paio di giorni.
Complice anche il tema appassionante e coinvolgente trattato, e la bellezza del personaggio di Catullo. L’uomo è poetico, dolce, innamorato della poesia e della scrittura.
Catullo deve lottare per seguire la sua strada e realizzare ciò che desidera. Si parla di amore, lotta per le proprie ambizioni e per ciò che si vuole veramente.
Anche gli altri personaggi sono delineati molto bene, soprattutto Giovenzio che spicca su tutti e diventa uno dei protagonisti indiscussi del romanzo.
La seconda metà del libro è senza dubbio la più bella, mentre l’inizio per quanto appassionante, è più introduttivo.
L’autore riesce anche a descrivere in modo egregio un “personaggio” fondamentale della storia: la Roma antica. Crudele, bellissima, volgare, maestosa e decadente, Roma è un’ambientazione che amo sempre molto e in questo libro ne ho trovato una descrizione impeccabile.
Lo consiglio a chi piace leggere i retelling e a chi, come me, ha amato “La canzone di Achille”.