Autore: Michele Maria Ragnini
Casa editrice: NeP edizioni
Genere: Racconti, Narrativa contemporanea
Numero pagine: 242
Trama
La linea di demarcazione segnata fra vita e morte, verità e illusione, incubo e veglia, è vaga, sottile, sbiadita; è difficile dire dove finisca una dimensione e cominci l’altra. In questa raccolta di racconti l’analisi e il ragionamento logico si perdono in visioni oniriche e deliri allucinati. Le ombre si allungano sulle vicende narrate; un’atmosfera cupa di sospetto si dispiega e s’impone dalla prima all’ultima pagina. Queste storie minano i capisaldi dell’esistenza in un viaggio alla scoperta dell’ignoto.
Recensione
La porta dell’ignoto è una raccolta di 7 racconti che hanno come filo conduttore il trattare argomenti che hanno sempre affascinato e contemporaneamente terrorizzato l’uomo: l’ignoto, l’orrore, la morte e tutto ciò che è sconosciuto e a cui non si riesce a dare spiegazione
Nel primo racconto, “Il sogno”, abbiamo a che fare con Guido Valente che risvegliatosi nel cuore della notte da un incubo e non riuscendo più a riprendere sonno decide di alzarsi e mettere per iscritto quello che si ricorda di aver sognato. Valente inizia cosi un viaggio nel ricordo del sogno, un sogno così intenso da sembrare reale e che, come spesso accade, non si scolla dalla mente nel momento in cui ci si risveglia ma continua a tornare nei pensieri trasmettendo il senso di inquietudine che ha portato al risveglio. Un racconto che ci porta attraverso la dimensione onirica fino a farci mettere in dubbio cosa sia reale e cosa sia incubo.
“Un giorno qualunque” è il secondo racconto che ci porta a fare la conoscenza di Walter, un uomo rimasto solo dopo aver perso la nonna ed essere stato lasciato della fidanzata. Walter si ritrova invischiato in una routine fatta di rimpianti, ricordi e depressione ed un giorno decide di sperimentare l’LSD per evadere da queste giornate tutte uguali. Nelle ore del trip causato della droga Walter ha a che fare con allucinazioni che lo portano a confrontarsi con il suo subconscio che, a causa della droga, assume la forma di sua nonna e della sua ex.
“Segreta follia” è ambientato nel paesino di Batticoro e tocca la tematica della pazzia, della salute mentale e dell’abbandono attraverso la storia di una donna incinta che viene additata ed etichettata dalla popolazione del paesino.
Il protagonista di “Presenze” è un ingegnere che durante un sopralluogo in una vecchia abitazione, entra in contatto con una sinistra presenza. Una volta superato lo shock iniziale l’ingegnere apprenderà il triste ed oscuro passatori questa presenza e della casa in cui ha abitato.
Il racconto “Il cataclisma” si presenta come un diario di uno degli 8 sopravvissuti ad un violento terremoto che ha portato piano piano al decadimento del mondo in cui viviamo. Gli 8 sopravvissuti hanno trovato rifugio all’interno di un supermercato che gli ha fornito viveri per un po’ di tempo, quando però le risorse iniziano a scarseggiare emergono le problematiche, lo sconforto e l’abbandono delle speranze e di se stessi. La paura e la disperazione dilagano in breve tempo fino a tragici risvolti.
“Solo per vendetta” è il racconto di un uomo che decide di accettare un aiuto e poi un ricovero presso una struttura sanitaria che dovrebbe aiutarlo a gestire la rabbia. Dopo più di 2 anni l’uomo esce dall’istituto e si ritrova a dover riprendere in mano la sua vita ma soprattutto deve fare i conti con il fatto che i suoi 4 figli sembrano essersi dimenticati di lui. L’uomo non riesce ad accettare questo comportamento da parte dei figli ed inizia ad accusare l’istituto ed i medici di avergli fatto dimenticare la loro esistenza. Perso in queste convinzioni inizia a tramare vendetta nei confronti dei colpevoli.
Teresa è la protagonista dell’ultimo racconto “La notte delle nozze”. È una giovane che attende il ritorno del suo amato lontano a combattere ma che una notte riceverà una visita tutt’altro che piacevole.
L’autore tocca temi diversi più o meno attuali differenziando ed adattando lo stile di scrittura da un racconto all’altro consentendo così al letture di sentirsi ancora più convolto in quello che si trova a leggere.
Il linguaggio è ricco ma scorrevole, fluido e coinvolgente, le frasi sono brevi, dirette, colpiscono il lettore portandolo direttamente dove l’autore vuole farlo arrivare: nel limbo tra ciò si conosce e ciò che si immagina e che a volte fa paura. I racconti hanno una lunghezza tale da consentire al lettore di entrare nell’atmosfera e di sentirsi quindi convolto arrivando così a provare il senso di smarrimento e di inquietudine dei protagonisti.
Attraverso i protagonisti dei sette racconti l’autore ci porta ad affrontare tematiche come la solitudine, la depressione, la morte; tramite le loro paure ed i loro sentimenti ci troviamo noi stessi a riflettere sulle medesime tematiche arrivando ad immedesimarci molto bene con i personaggi e chiedendoci: “cosa avrei fatto io? Posso biasimare il personaggio per il suo comportamento o io avrei fatto la stessa cosa?”.
Perso che la capacità dell’autore di portarci a queste riflessioni sia il punto forte del libro che quindi non si configura come una semplice raccolta di racconti ma diverta anche uno strumento che in qualche modo ci avuta a conoscere un po’ meglio noi stessi.
Ho trovato la lettura molto piacevole ed intrigante e ringrazio l’autore per avermi dato la possibilità di conoscere la sua opera.