Autore: Tatiane Paiva
Casa editrice: Land editore
Genere: Romanzo storico
Numero pagine: 285
Trama
1848
In un giorno che sembra uguale a tutti gli altri, l’ingenua Lilith riceve una lettera inaspettata, donatale da un uomo che ha tutta l’aria di crederla predestinata a scoprire un mistero vecchio quanto il mondo.
Ad affiancarla in questo viaggio strano, volto a svelare un segreto che inconsciamente Lilith custodisce sin dalla nascita, ci sarà una persona non comune: stiamo parlando di un principe di casa Savoia, che, per qualche ragione a Lilith ignota, sembra intenzionato ad aiutarla a tutti i costi, ma anche a proteggerla dai pericoli di una società che può far delle donne tutto ciò che vuole… compreso costringerle a sposarsi.
In una Torino ottocentesca, affascinante e ricca di esoterismo, si dipana la dolcissima storia d’amore tra la delicata figlia di un militare e un nobile determinato e sicuro di sé, che nella vita potrebbe avere tutto ciò che vuole… ma che, per qualche strana ragione, non sembra desiderare altro che la compagnia di Lilith, e ovviamente anche il suo amore.
Recensione
Siamo a Torino, Bartolomeo e Costanza sono i genitori di Lilith e come tutti i genitori di buona famiglia vorrebbero che la figlia contraesse matrimonio con un nobile, meglio ancora con un principe. Lilith non è però della stessa idea.
Un giorno, mentre la giovane sta letteralmente scappando da sua madre e dai suoi tentativi di convincere la figlia a sposarsi, Lilith incrocia uno strano signore che le lascia una busta contenente un indovinello… sembra il primo indizio per una caccia al tesoro che a quanto pare si sviluppa nelle vie e nei luoghi più iconici di Torino.
La sera stessa Lilith partecipa con i genitori ad un ballo organizzato dalla famiglia Savoia e fa la conoscenza del principe Vittorio che, nonostante lei lo tratti con freddezza, non desiste e sembra interessato perlomeno all’amicizia con la giovane.
Il giorno seguente Lilith decide di iniziare la caccia al tesoro e seguendo il primo indizio giunge nuovamente davanti a Palazzo Reale dove sorgono le statue di Castore e Polluce; mentre raccoglie il nuovo indizio, la giovane viene sorpresa proprio dal principe Vittorio che legge a sua volta l’indizio e offre nuovamente alla giovane la sua amicizia.
Lilith rifiuta e si allontana con il biglietto della caccia al tesoro tra le mani riflettendo su quale sia il secondo punto da trovare.
Convinta che il secondo luogo sia il Duomo Lilith vi si reca e qui si ritrova nuovamente faccia a faccia con Vittorio che le propone di collaborare per questa strana ricerca.
Lilith e Vittorio iniziano così una caccia al tesoro che li porterà in giro per le chiese ed i simboli più iconici del capoluogo piemontese e man mano che la caccia prosegue i due inizieranno a conoscersi sempre meglio condividendo pensieri, ideologie, preoccupazioni e sostenendosi a vicenda… nascerà così una vera amicizia profonda e sincera tanto che Vittorio chiederà addirittura a Lilith consigli sul suo imminente matrimonio e sulla sua futura moglie.
Questa caccia al tesoro riserverà molte sorprese e più di un tesoro per la nostra giovane eroina.
Quando ci è stato proposto di leggere “Follow the stars” ho subito accettato perché ero veramente curiosa di immergermi in questa storia che si snoda tra le vie torinesi; abito in un paesino vicino a Torino e nella città ho trascorso diversi anni tra università e primi lavori però alcuni dei posti che descrive l’autrice ammetto di non conoscerli e credo che rimedierò presto.
Il romanzo è scritto in prima persona e Tatiane Paiva ci mostra e descrive lo splendore delle chiese, degli affreschi, dei palazzi e della città attraverso gli occhi di Lilith che, da quello che emerge nel racconto, è una grande amante dell’arte.
Ammetto che forse in alcuni frangenti le descrizioni, soprattutto quelle delle opere d’arte o delle strutture delle chiese, possono risultare un pochino prolisse e portano leggermente a perdere un po’ il filo del discorso però non si può negare lo studio che si nasconde dietro a tutto ciò e trovo che sia comunque da elogiare l’autrice per il suo lavoro così attento che porta il lettore a figurarsi molto bene quello che Lilith si trova davanti.
Torino è anche molto famosa per le credenze che la mettono al centro dei triangoli di magia bianca e magia nera e trovo che l’atmosfera magica che si respira per le vie della città si riesca a percepire dalle pagine di “Follow the stars”.
Lilith é una giovane molto intelligente che non accetta le imposizioni che comporta il suo essere donna: non ha nessuna intenzione di sposarsi, non riesce a tenere a freno la lingua e non è minimamente interessata alla vita mondana. Ribadisce più volte nei suoi discorsi con Vittorio che secondo lei le donne dovrebbero essere tenute più in considerazione dalla società e non essere solo viste come mogli e madri utili esclusivamente a pensare alla casa, organizzare balli e te pomeridiani e crescere figli.
Anche Vittorio è un principe anti convenzionale, sa perfettamente cosa lo attende essendo il primogenito, è deciso a compiere il suo dovere come re per non deludere il padre ed il popolo ma non esita un attimo ad offrirsi di aiutare Lilith in modo da avere a disposizione una scusa per evadere un po’ dai suoi impegni.
La cosa che mi è un po’ mancata é conoscere altri aspetti del carattere di Lilith e Vittorio, viene messo molto l’accento sull’aspetto anticonformista e ribelle di Lilith e sul senso del dovere di Vittorio, entrambe qualità molto preziose ed apprezzabili, però sarebbe stato bello, almeno a mio parere, poterli conoscere anche per altri aspetti del loro carattere.
Nonostante questo ho trovato che il libro sia ben costruito, scorre bene e regala dei momenti anche emozionanti, oltre ad instillare nel lettore la voglia di andare a Torino per perdersi nelle sue vie, entrare nelle sue chiese ad ammirare gli affreschi e poi arrivare fino al Monte dei Cappuccini per poter ammirare la città dall’alto.
In conclusione è una lettura piacevole che consiglio a chi ha voglia di cimentarsi una ricerca per le vie di una città magica in compagnia di arte, mistero, nobiltà ed un po’ di romanticismo.