Autore: Anna Vera Viva

Casa editrice: Garzanti

Genere: Giallo, Narrativa di genere

Numero pagine: 276

Trama

La Sanità è un’isola e per navigare il mare che la circonda ci vogliono passione, abilità e coraggio. Lo sa bene padre Raffaele, da poco tornato nei luoghi dove ha vissuto i primi anni di un’infanzia rubata e dove l’ombra di Peppino, il fratello malavitoso che il destino gli ha dato in sorte, si allunga su ogni evento del quartiere. Questa volta, però, un’ombra ancora più fosca avvolge le indagini del prete e della sua perpetua: è l’ombra della storia; di una guerra lontana che sembra ancora vicina; di una Napoli che si ribella ai nazisti; di un popolo fiero che non cede al gioco dei potenti. Perché c’è un morto che non è una persona come le altre: sul braccio porta tatuati i numeri che ricordano un orrore impossibile da dimenticare. È Samuele, l’anziano venditore di cappelli che viene trovato senza vita nel suo negozio. Per tutti si tratta di un incidente, ma nulla di quanto accade alla Sanità risponde alla spiegazione più logica e padre Raffaele, convinto che la morte di Samuele sia strettamente allacciata a quel tempo, si trova a ripercorrere eventi che parevano ormai lontani. Perché lui sa che la storia ha tentacoli lunghi e che il male scorre in fiumi che giungono fino a noi. Così il sangue del passato si mescola con quello del presente, si insinua negli stessi vicoli, ma parla parole nuove che padre Raffaele dovrà decifrare.

“A volte quello che non può la forza, può l’amore”

Samuele

Recensione

Samuele Serravalle è uno dei pochi sopravvissuti agli orrori del campo di concentramento di Auschwitz; ha visto sterminata la sua famiglia e la ragazza di cui era innamorato ma è riuscito a resistere e a tornare nella sua Napoli dove apre il suo negozio di cappelli e dove piano piano si rifà una vita.

Ormai anziano stringe una sincera amicizia con il piccolo Antonino, un vivace bambino che si affeziona a Samuele e passa intere giornate in negozio con lui ad osservare la vita nelle stradine di Napoli; con lui Samuele riesce ad aprirsi e a condividere i racconti degli orrori che ha dovuto subire nel campo di concentramento, Antonino è un ascoltatore attento e partecipe che si emoziona ed inorridisce per quello che il suo amico ha dovuto subire da giovane e grazie a lui l’anziano trova un po’ di conforto dai suoi ricordi.

In occasione di un convegno della comunità ebrea Davide riesce a convincere suo padre Samuele a partecipare come oratore per condividere il suo passato ma appena il convegno inizia quest’ultimo accusa un malore e viene portato via dal figlio. Nei giorni successivi Samuele sembra non trovare pace fino a quando, una mattina, viene trovato morto nel suo negozio.

La sua morte è un duro colpo per il piccolo Antonino che non riesce ad accettare la perdita del suo migliore amico, la tristezza ed il sospetto che la morte di Samuele non sia naturale lo portano a recarsi da padre Raffaele e a chiedere il suo aiuto per indagare.

Anche se inizialmente non sembra convinto dalla storia del ragazzino, alla fine padre Raffaele si lascia convincere dall’insistenza di Antonino e della sua perpetua Assuntina e inizia così a scavare nel passato di Samuele.

Nelle settimane successive Padre Raffaele si ritroverà ad indagare attraverso le storie di Samuele e degli altri sopravvissuti per capire se i sospetti di Antonino siano fondati e, soprattutto, se il movente dell’omicidio vada ricercato solo nel passato di Samuele oppure si rivelerà strettamente connesso alle vicende malavitose che stanno imperversando a Napoli.

“L’artiglio del tempo” è stata una piacevole lettura, Anna Vera Viva mi ha accompagnata nei vicoli di Napoli insieme a padre Raffaele e Antonino e mi ha fatto vivere la sofferenza di Samuele negli anni dei rastrellamenti nazisti.

Ho amato i personaggi del romanzo. Padre Raffaele mi ha fatto tanta tenerezza perchè ha un forte senso di giustizia e una fede incrollabile che si scontrano spesso con il suo grande amore per il fratello che in quanto boss mafioso del rione e sempre ha comportamenti che Raffaele condivide.

Assuntina e Antonino sono però i due personaggi a cui ho lasciato il cuore. La perpetua è una donna tanto simpatica quanto tosta, non si ferma davanti a niente ed è il perfetto braccio destro di padre Raffaele, con le sue osservazioni e domande è spesso colei che riesce a dare la svolta nelle ricerche; più che una perpetua io la definirei un detective in gonnella!

Antonino è meraviglioso. Ha tutta la spensieratezza e l’innocenza tipiche dei bambini ma contemporaneamente ha un’intelligenza ed una sensibilità davvero incredibili che lo portano a vedere le cose in una prospettiva tutta diversa e nella maggior parte delle volte più che giusta.

In conclusione posso dire che il libro di Anna Vera Viva sia stata una lettura molto piacevole e sono molto curiosa di leggere le nuove avventure di padre Raffaele ed Assuntina.

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto: L’artiglio del tempo. Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli

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