Autore: Michael Morpurgo

Casa editrice: Piemme Edizioni

Genere: Romanzo per Ragazzi

Numero pagine: 112

Illustratore: Benji Davies

Età di Lettura: 9 Anni

Trama

Allen cresce con il ricordo indelebile della notte del naufragio e della figura misteriosa del guardiano del faro che gli ha salvato la vita. La sua nuova vita presso la casa dei nonni paterni, immersa in una campagna monotona e grigia, si svolge tra le rigide regole familiari e la costante nostalgia per quell’isola lontana.

Il quadro donato dal guardiano del faro diventa il suo rifugio, un portale per ritornare mentalmente a Puffin Island ogni volta che la realtà sembra troppo opprimente. È un costante promemoria della gratitudine che Allen prova nei confronti di quell’uomo silenzioso, e alimenta la sua speranza di riabbracciarlo un giorno.

Dopo anni di avventure e sfide, Allen decide di tornare al faro. La scoperta che l’isola è stata dismessa e che il suo salvatore di un tempo è ora senza lavoro e scopo nella vita lo colpisce profondamente. Senza esitazione, Allen sceglie di rimanere al faro e di dedicarsi a curare la giovane pulcinella di mare che diventa sua amica. Insieme, lavorano per garantire la sicurezza dell’isola e instaurare un legame profondo con la natura circostante.

Nonostante la parentesi imposta dalla Seconda Guerra Mondiale, che allontana Allen dall’isola, il suo ritorno rivela una sorprendente trasformazione. Grazie agli sforzi congiunti di Allen e del guardiano del faro, Puffin Island è rinata come l’Isola delle Pulcinelle. Il ripopolamento avviato da loro ha portato un nuovo equilibrio all’ecosistema, con le pulcinelle che tornano a popolare l’isola in un meraviglioso spettacolo di vita selvatica.

La storia di Allen diventa un inno alla perseveranza, alla gratitudine e alla capacità umana di trasformare anche i luoghi più oscuri in ambienti rigogliosi e pieni di speranza. L’amicizia tra Allen e il guardiano del faro, radicata nella condivisione di momenti difficili e nella dedizione alla natura, si rivela un filo conduttore che tiene insieme la trama della sua vita, trasformando un naufragio in un’opportunità di rinascita.

Ed Ecco finalmente il faro. Torreggiava sempre più vicino, perfino più alto di quanto ricordassi.

L’uomo del faro- Michael Morpurgo

Recensione

“L’Uomo del Faro” è un libro straordinario che si colloca in un mondo affascinante, quello della Seconda Guerra Mondiale, ma sorprendentemente si distacca dagli aspetti bellici per concentrarsi sul tema centrale della gratitudine e dell’amicizia. La storia di Allen, pur affrontando ostacoli significativi, riesce a trasmettere al lettore un senso di leggerezza, facendolo riflettere più sulla forza dei legami umani che sugli eventi traumatici.

Allen, il protagonista, cresce immerso in un contesto che pone l’enfasi sul suo ritorno al faro e sull’insolita amicizia che si sviluppa con il vecchio guardiano. Il lettore è portato a percepire gli ostacoli come sfide transitorie, concentrandosi maggiormente sull’elemento umano della narrazione. È quasi come se la storia dicesse: “Sì, qualcosa è successo, ma ciò che conta davvero è la connessione tra le persone.”

Quando la pulcinella di mare fa la sua entrata in scena, il faro, pur essendo situato a Puffin Island, l’isola delle pulcinelle, ha ormai perso la presenza di questi affascinanti abitanti. Tuttavia, un semplice atto di amicizia, un gesto di salvataggio, innesca una catena di eventi che porterà al completo ripopolamento dell’isola. Il fulcro della storia si concentra su come un piccolo gesto possa generare risultati straordinari.

Il guardiano, un eroe nella sua azione di salvataggio del bambino, non considera mai il suo gesto come eccezionale. Questa normalità nella straordinarietà diventa un tema ricorrente. Il guardiano e Allen, con il loro gesto di salvare una pulcinella di mare, diventano gli artefici del rinascimento dell’isola. La guerra e gli imprevisti perdono rilevanza quando si ha un luogo al quale fare ritorno, un rifugio che supera le avversità.

Michael Morpurgo, con una prosa che trae ispirazione dai suoi ricordi di gioventù, riesce a trasportare il lettore nei luoghi descritti, facendogli quasi percepire la salsedine del mare sulla propria pelle. anche grazie ad un comparto di illustrazioni spettacolari. Il libro si fa leggere di un fiato, suscitando emozioni profonde con un finale commovente.

Tuttavia, emerge un’osservazione critica sulla velocità con cui i personaggi crescono e mutano nel corso della narrazione, quasi in modo precipitoso e senza una reale esplorazione approfondita dei loro cambiamenti. Questa superficialità nel delineare le trasformazioni dei protagonisti lascia l’amaro in bocca, poiché il lettore si trova di fronte a eventi significativi che accadono senza che venga concessa la dovuta attenzione ai dettagli più intimi e ai processi emotivi che sottendono tali trasformazioni.

La rapidità con cui i personaggi attraversano fasi cruciali delle loro vite può, in un certo senso, risultare affrettata e priva di una profondità che avrebbe potuto arricchire ulteriormente la trama. Le esperienze e le sfide che essi affrontano, sebbene potenti e rilevanti, sembrano sfiorare la superficie delle loro psicologie, lasciando il lettore desideroso di una maggiore immersione nelle sfumature delle loro emozioni e nelle reazioni ai momenti cruciali.

GABRIELE DICE

A me il libro paice tantissimo perchè il faro era senza pulcinelle e poi grazie all’aiuto del guardiano del faro, loro tornano e fanno una famiglia rendendo il posto di nuovo bellissimo.

Trama
Scrittura
Personaggi
Divertimento

Link per l’acquisto: L’uomo del faro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *