Autore: Carlo Barbieri
Casa editrice: Edizioni Italiane
Genere: Fantascienza
Numero pagine: 248
Trama
In un lontano futuro l’umanità ha finalmente ottenuto equità e giustizia grazie al Giuoco delle Permutazioni di Vita, un meccanismo che ogni cinque anni assegna a ciascun individuo un nuovo ruolo nella comunità globale: il ricco diventa povero e il cameriere passa a dirigere un’azienda, o viceversa.
Le permutazioni di vita, tuttavia, non sono del tutto casuali, ma sono governate da una serie di equazioni che garantiscono a ogni individuo il giusto alternarsi di stati sociali. Eppure Kessian, dopo due quinquenni da Livello Dieci e Undici, ossia fra i più alti, contro ogni regola riceve un Livello Tredici.
Allo stesso tempo Aliin, membro dall’Ordine dei Custodi del Giuoco, una ristrettissima élite di persone che hanno raggiunto l’ultimo grado di studi matematici e sociologici, analizzando le equazioni, fa una scoperta eccezionale che mette in dubbio l’impianto del Giuoco stesso. Come sono collegati questi due eventi? Quali sono le origini del Giuoco? Il suo unico scopo è la giustizia sociale o c’è dell’altro? Muovendosi nel mondo distopico creato dal Giuoco delle Permutazioni di Vita, le vite di Aliin e Kessian si intrecceranno nella ricerca della verità.
Recensione
Il Giuoco delle Permutazioni di Vita.
Nonostante l’arcaico termine per gioco il resto è scritto con un linguaggio moderno.
Peccato, mi sarebbe piaciuto recensirlo con un linguaggio vetusto lo scritto di genere futuristico, per diletto, vezzo, burla, sollazzo.
Invece sarà una recensione normale.
Al giuoco dei libri o si scrive o muore.
La storia è interessante, un mondo utopico(?) che si basa sull’equità delle possibilità per ogni persona nel divenire agiata o il gradino più basso della società ogni cinque anni.
Il giuoco è uguale per tutti.
Tranne per quelli che non lo è.
Un’equazione decide il destino delle persone, ma come lo si gestisce?
Come si comportano le persone con questo sistema che ti porta a essere netturbino oggi e primario di chirurgia il giorno dopo?
Ecco, alcune di queste domande ricevono risposte nel world building e altre nella trama.
Il problema è come negli ultimi capitoli si velocizzi tutto verso il finale con rivelazioni non prevedibili o senza elementi che potessero creare un’ipotesi durante la lettura.
È interessante, chiariamo, avrei voluto un maggiore respiro alla narrazione e un paio di divagazioni in meno magari.
Tutta una linea narrativa su chi lucra con il giuoco che non si chiude, per esempio.
Non si riesce a empatizzare completamente con i personaggi purtroppo.
Lo sfondo sociale e di come la gente sia cambiata con il giuoco è bello però, molto ricercato.
È piacevole da leggere, ve lo consiglio se volete un libro di fantascienza con tema distopico.