Autore: Andrea Scaricamazza
Casa editrice: Montag
Genere: Narrativa
Numero pagine: 92
Trama
In una calda estate romana si muove Flavio, quarantenne solitario e disoccupato. Sogna di diventare scrittore e vaga in una città senza pace sputando bile verso un’umanità priva di vita negli occhi. È la Roma di Garibaldi e della Resistenza che nessuno guarda più. È la sua Roma di Trastevere dove si improvvisa poeta a pagamento sulle scale della fontana di Santa Maria. A bilanciare il lucido cinismo realistico di Flavio ci pensa un giovane prete, don Carlo, una mano tesa inaspettata con cui condividere riflessioni sulla vita e sulla morte. In questo viaggio da fermo, Flavio potrà contare sul suo amico Nico e incontrerà personaggi sorprendenti capaci di travolgerlo e di accarezzare la sua anima indurita e miscredente.
Recensione
Tutti noi abbiamo quell’amico che si innamora facilmente, che vede la vita con un filtro distruttivo ma lo definisce poetico e che ogni cosa finirà solo con l’esplodere in una deflagrazione di cupezza ineluttabile che chiamerà vita.
Tutti abbiamo un Flavio nella nostra esistenza prima o poi.
Un testo che percorre la vita di un uomo nel momento più cupo della sua esistenza in questo mondo, un’estate calda nei suoi quaranta anni in cui deve affrontare la disoccupazione, la solitudine e il sentirsi senza uno scopo.
Ogni capitolo è un piccolo momento di questa estate che gli presenta il conto sulle sue scelte e le sue non scelte.
Il problema è che risulta tutto molto randomico negli eventi, i suoi incontri e innamoramenti che avvengono per una qualche scintilla fatale che scatta. Una continua riflessione su come il mondo sia allo sfacelo e che la speranza sia lontana.
Flavio vive nella precarietà con solo le sue poesie e don Carlo come sostegno psicologico per arrivare a fine settimana.
Donne perdute e donne che arrivano nella sua vita mentre il suo senso di solitudine cresce senza che cerchi veramente di capirsi, un’accettazione della disperazione con l’idea che le cose vanno come vanno.
Un intero libro con un filtro percettivo che va compreso e non visto come assolutismi sull’esistenza.
Tutti abbiamo un Flavio nella nostra vita prima o poi, questo testo mostra come capirlo e cercare di mediarlo.
Forse.