Autore: Maddalena Marcarini
Casa editrice: Dark Abyss
Genere: Weird gotico
Numero pagine: 112
Trama
Un diario e un antico orologio da taschino ormai rotto: è questo tutto ciò che resta dell’ex professore Steven Aubrey. L’uomo è scomparso, ma da tempo si sono perse le sue tracce. E forse lui stesso le aveva smarrite, polverizzandosi nel deserto di un’esistenza vuota e grigia, illuminata da una fiamma dell’amore per un periodo troppo breve. E nessuno è più morto di chi si è sentito vivo solo per un istante.
Recensione
Una catena sottile divide la realtà dalla fantasia in questo libro.
Una catena attaccata a un orologio che non si muove più.
Questo libro è un viaggio nella mente di Steven Aubrey, un uomo che si è rinchiuso in casa e scrive questo diario per il suo terapeuta, o forse per se stesso.
Qualcosa in lui sta cambiando, muta e chiede cibo. Una trasformazione che sta al lettore capire, e decidere, se è parto della sua mente o qualcosa di estremamente reale e mostruoso.
La forma di diario o lettera mi fa sempre partire con il senso critico al massimo: nessuno scrive descrizioni di posti o azioni nel dettaglio nella realtà, ma in libri così diventano tutti autori estremamente elaborati. “Diario di un cadavere” non ha questo problema, sono elucubrazioni mentali di una persona che comunica a qualcuno ciò che sente e fa in un continuo tentativo di capire se sia folle o no.
Un testo che è la discesa in un pozzo oscuro di dannazione e sofferenza, il lettore è spettatore dei cambiamenti di Aubrey e della sua trasformazione in qualcosa di diverso.
Rimembranze di una donna che lo ha scosso profondamente, ricordi di una serata che ha fatto partire tutto ed eventi che, come chiodi in una bara, segnano inesorabilemente il destino di quest’uomo.
La sindrome di Cotard è un disturbo esistente e l’autrice lo usa come base per creare il conflitto interno di Aubrey, uno spunto creativo e fantasioso che dà il via a una innovazione nella figura di una certa creatura notturna.
Simbologia e concretezza si intrecciano e fondono in questa suggestiva storia che tiene il lettore avvinghiato nel desiderio di capire e scoprire la verità.
Un testo che contiene una poetica decadente nelle riflessioni di Steve su se stesso e il futuro. Un testo malinconico e segnante.
Il libro è breve e consiglio di leggerlo tutto in un’unica volta per poter assaporare al meglio la storia e come il tempo si fermi nella lettura, orologi che non girano più lasciando solo il rumore della loro assenza.
Per noi e per Aubrey.
La versione cartacea ha la qualità aggiuntiva di un font che richiama la scrittura a mano e degli intermezzi con scritte intrusive. Elementi che rendono il libro effettivamente un diario che abbiamo la possibilità di leggere.
Un testo gotico che gli amanti dei testi horror, gotici e psicologici possono apprezzare e amare.
Il finale sta al lettore decidere se è il risultato della sindrome o qualcosa di più.