Racconti macabri (Vol. 2) 

Autore: Edgar Allan Poe, Benjamin Lacombe,

Casa editrice: Rizzoli

Genere: Racconti horror

Numero pagine: 208

Saga: Racconti macabri

Trama

Metzengerstein, Eleonora, Il giocatore di scacchi di Maelzel, Re Peste, Quattro chiacchiere con una mummia, Manoscritto trovato in una bottiglia: un secondo volume di racconti horror di Edgar Allan Poe illustrati da Benjamin Lacombe. Con un saggio di Charles Baudelaire sulla vita e l’opera di Poe. Età di lettura: da 10 anni.

Gli uomini mi hanno definito pazzo, ma non è ancora ben chiaro se la pazzia sia o non sia la più alta forma d’intelligenza e se le manifestazioni più meravigliose e più profonde dell’ingegno umano non nascono da una deformazione morbosa del pensiero, da aspetti mentali esaltati a spese dell’intelletto normale.

racconti macabri (vol.2)

Recensione

Edgar Allan Poe è conosciuto per le sue opere in stile gotico, un genere usato da Lui per assecondare il gusto del pubblico dell’epoca. Per questo, viene riconosciuto come anticipatore della letteratura horror. In questo secondo volume dei “Racconti Macabri” della Rizzoli, troviamo in ordine le sue seguenti opere brevi: “Metzengerstein”, “Eleonora”, “Il giocatore di scacchi di Maelzel”, “Re Peste”, “Quattro chiacchiere con una mummia”, “Manoscritto trovato in una bottiglia”.

Tra queste storie, la mia preferita è senza dubbio “Quattro chiacchiere con una mummia”, dove in un laboratorio degli studiosi effettuano alcuni esperimenti su una mummia. Dopo vari tentativi, la mummia in questione si risveglia rivelando una grande scoperta: l’atto dell’imbalsamazione, sviluppata dagli antichi egizi, non porta alla morte ma bensì alla sospensione dell’attività vitale. All’inizio il lettore si ritrova in un’atmosfera quasi horror, ma proseguendo con la lettura la situazione risulta ben diversa se non comica. Con quest’opera Edgar beffeggia il mondo moderno che non riesce ad essere alla pari con le conoscenze dell’antico Egitto.

“E allora parlammo della grande bellezza e importanza della Democrazia e ci demmo un gran da fare per comunicare al Conte un giusto sentimento dei vantaggi di cui godevamo vivendo in un luogo dove imperava il suffragio ad libitum, e non c’era re. Il Conte ascoltò con palese interesse, e in verità sembrava non poco divertito. Quando avemmo finito, disse che, molto tempo prima, era accaduto qualcosa del genere. Tredici province egizie decisero di colpo di essere libere, proponendo in tal modo un magnifico esempio al resto dell’umanità. Riunirono i loro saggi, e apparecchiarono la costituzione più ingegnosa che fosse possibile concepire. Per qualche tempo se la cavarono non troppo male; soltanto, avevano preso l’abitudine di darsi delle arie in modo da non credersi. Alla fine, tuttavia, quei tredici stati, più altri quindici o venti, finirono in preda del più odioso, del più intollerabile dispotismo di cui mai si sia sentito parlare sulla faccia della Terra. Chiesi quale mai fosse il nome del tiranno usurpatore. Per quel che il Conte riusciva a ricordare, il suo nome era Plebaglia.”

Questa edizione è particolare come i racconti che racchiude: c’è un avvicendamento tra pagine bianche e nere ad ogni storia e la qualità della carta è molto pregiata risaltando così le illustrazioni create da Benjamin Lacombe. Quest’ultime sono in armonia con le storie di Poe: gotiche, macabre e simboliche. Come ormai siamo abituati dalle sue opere, Benjamin si è occupato anche dell’estetica dell’impaginazione e del testo.

Questi racconti hanno uno stile gotico, la loro lunghezza varia tra brevi ed abbastanza lunghi, inoltre non sono tra le opere più famose di Poe. Posso consigliarli anche ai bambini più grandi, in quanto non sono affatto paurosi.

Consiglio quest’opera ai fan di Edgar Allan Poe ed agli amanti del genere gotico.

Trama
Scrittura
Personaggi

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