Autore: Brandon Sanderson
Casa editrice: Fanucci Editore
Genere: Fantasy
Numero pagine: 706
Trama
Elantris, la città degli dèi. Abitata da creature di una bellezza splendente, è un luogo di fulgore e magia. Un luogo di felicità eterna. Ma all’improvviso quell’eternità ha fine. Elantris diventa un luogo di tetra disperazione: i suoi abitanti, colpiti da un’orrenda maledizione, diventano misere creature i cui corpi hanno dimenticato di essere morti e la città diventa la loro tomba. E quella maledizione può colpire chiunque: anche Raoden, il principe ereditario del regno di Arelon. All’insaputa di tutti, il giovane viene rinchiuso tra le mura di Elantris, dove sarà costretto a fare i conti con una civiltà imbarbarita. Agli occhi del mondo lui è morto, anche per Sarene, la principessa che si preparava a diventare sua sposa, sperando, dopo una lunga corrispondenza, di trovare l’amore oltre le ragioni di Stato. Dovrà affrontare da sola gli intrighi di corte di Arelon e una nuova minaccia rappresentata da Hrathen, un alto sacerdote giunto dal regno ostile di Fjorden: è venuto per redimere Arelon o per distruggerla? Né Sarene né Hrathen sanno la verità su Raoden, ma forse sarà proprio lui a svelare il segreto dietro la maledizione di Elantris e a dare un nuovo futuro al suo regno.
Recensione
Per questa recensione mi limito al singolo libro, senza entrare nell’analisi del cosmoverso di Sanderson altrimenti non ne usciamo più…
Elantris è un mondo pieno di dettagli, informazioni e intrighi che vengono toccati ma mai troppo approfonditi, visto che ci saranno dei seguiti. Come stand-alone è comunque un lavoro magnifico.
Una trama che parte da basi semplici e trascina in lotte di potere e intrighi per il raggiungimento dei risultati e un miglioramento della situazione delle città coinvolte.
Ogni personaggio è ben caratterizzato e la visione diversa di ciò che è giusto risalta negli scontri verbali e nelle azioni di ognuno durante la storia.
Tre linee narrative che da separate si intrecciano in maniera armoniosa e sensata; magari in certi casi può sembrare quasi che le cose si muovano in maniera troppo ovvia per fare incontrare i personaggi, ma il tutto avviene in un modo che è coerente con la logica del mondo e degli eventi e risulta quindi perdonabile.
I misteri ci sono e anche se alcuni durano poco, altri stupiscono quando vengono rivelati.
Sanderson gioca con il lettore dandogli informazioni che, se si è attenti, si possono usare per capire prima dei personaggi certe cose, creando così l’aspettativa sul come loro ne verranno a conoscenza.
Una storia che non vuole essere originale o piena di innovazioni ma che punta sull’essere bella, coinvolgente e con una solidità di fondo sul worldbuilding e la costruzione dei personaggi.
L’aspetto critico del libro è che i personaggi principali positivi tendono a essere un po’troppo “perfetti”, una connotazione fisica che indicano come negativa non è poi un problema e le loro capacità di ragionamento risultano fuori scala, insomma sono sempre le persone giuste, nel posto giusto, al momento giusto.
Certi eventi sembrano andare fin troppo bene, ma è una cosa che si nota spesso nei primi scritti degli autori. In questo caso lo si perdona, essendo questo proprio il suo primo libro e visto che, rapportati al resto della narrazione, questi elementi non risultano eccessivamente pesanti.