Autore: Lucio Besana
Casa editrice: Edizioni Hypnos
Genere: Weird
Numero pagine: 260
Trama
Siete pronti ad assistere allo spettacolo che vi attende nel Teatro della Scena Rossa? Riuscirete a ritrovare l’imprevedibile Città Itinerante, la città che compare e scompare all’improvviso? Vi siete procurati un biglietto valido per l’ingresso al Museo dei Neri Crateri di Subotica? Quali disturbanti scenari ci aspettano nel viaggio nell’arida Matamonia di Esagro Noroi? Chi sono i misteriosi Becchini?
Recensione
Cronenberg, Carpenter, Lynch e Zulawski vennero contattati nel 1981 per un progetto segreto: il loro DNA sarebbe stato unito per creare un unico essere umano che racchiudesse la loro capacità immaginativa.
Nel 1982 nasce Lucio Besana.
Sceneggiatore de “Il nido” e “A Classic Horror Story”, entrambi diretti da Roberto De Feo, ha già iniziato a lasciare la sua impronta nell’immaginario orrorifico italiano.
Un’orma dalla forma strana e cangiante che risulta difficile da definire.
“Storie della Serie Cremisi” è un libro che è l’equivalente di un quadro puntinista, nel suo insieme ha un aspetto decifrabile ma avvicinandosi si vedono solo puntini; in questo caso, però, i punti sono forme, una diversa dall’altra, senza un senso di armonia ma portatrici di un fascino etereo, come se insieme formassero una melodia che irretisce la mente.
Una raccolta di racconti che distilla il sottogenere Weird nella sua essenza.
Componenti horror, fantasy e fantascientifiche che sono presenti nei testi senza prendere il sopravvento l’una sull’altra, dando una sensazione di estraneità che rappresenta perfettamente il concetto di Weird in letteratura.
Se ora dovrete rileggere più volte quello che scrivo non dovete preoccuparvi, è difficile proprio da definire anche dopo averlo letto. I livelli di lettura e le sue chiavi sono varie e mischiate fra di loro, come in un homunculus che fissa il lettore con i suoi occhi asimmetrici e sembra dire solo: “comprendimi”.
Ogni personaggio è attore sul palcoscenico del Teatro della Scena Rossa ma, una volta messa in atto la scena, questa diventa realtà, rendendo quindi l’interprete l’interpretato, al contempo osservato da se stesso. Ogni atto compone una parte della Serie Cremisi la quale è, allo stesso tempo, scena attoriale e atto nel mondo reale, e le due formano come un connubio, contemporaneo e separato, pur restando indistinguibili tra di loro.
Leggendolo non ho potuto fare altro che immagazzinare ogni elemento di world building ma senza volergli trovare un senso; è un mondo cangiante che mi ha conquistato e di cui volevo leggere ogni aneddoto per sapere tutto, con la consapevolezza di non potere.
Come sempre farò un riassunto brutto dei racconti, sarà difficile, ma ci provo.
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“Storie della Serie Cremisi” è un libro che va letto, per poterlo apprezzare e capire/non capire.
Questa stessa recensione è una rappresentazione insufficiente per descrivere qualcosa che comunica su un livello materiale e cognitivo, è il restringere a meri termini un concetto più elaborato.