Fight or flight – World of women

Autore: Filippo Barbanti

Casa editrice: Bookabook

Genere: distopico

Numero pagine: 407

Saga: Fight or flight #1

“Vedi, Phil, ogni forza che creiamo genera un’eco. Una forza positiva avrà un’eco positiva, che ti porterà gioia, felicità, soddisfazioni, serenità o qualunque altra cosa per cui valga la pena di vivere e lottare. Ma se crei forze negative… be’, quelle saranno la tua rovina, proprio come è successo oggi.”

Fight or flight – world of women

Trama

Nel 4021, il mondo è un posto molto diverso da quello che conosciamo. Gli uomini non rivestono più cariche di maggior autorità rispetto alle donne, anzi: sotto il controllo della Strega, le donne detengono il potere e gli uomini sono trattati come esseri di serie B. Gli unici a desiderare la parità sono gli Outsiders, un gruppo di ribelli che lotta contro la Strega. L’unica speranza di sconfiggerla risiede in un ragazzo dai poteri straordinari, Phil, che potrebbe essere la chiave della salvezza o la fonte della rovina.

“Vedi, figliolo, ogni storia, vera o falsa che sia, ha in sé il potenziale per un cambiamento nell’animo di chi la vive o la ascolta. Sta a noi decidere se trarre il meglio o il peggio da ognuna.”

Fight or flight – world of women

Recensione

Un miscuglio di generi che funziona molto bene: queste sono le prime parole che mi vengono in mente per descrivere Figth or flight – World of women di Filippo Barbanti. Se andate a guardare la voce genere, troverete scritto distopico, ma questo libro contiene in se anche tratti della fantascienza e del fantasy. Infatti, nonostante la storia sia ambientata sulla terra nel 4021 con una società per molti tratti diversa ma anche simile a quella di oggi – una caratteristica tipica della distopia -, anche alieni e streghe fanno la loro comparsa.

Partendo quindi dal world building, direi che l’autore ha fatto un ottimo lavoro a partire proprio dalla Terra. Ci troviamo 2000 anni nel futuro, e proprio per questo gli stili di vita che ci troviamo davanti sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati, ma nonostante questo ci sono dei vincoli ben precisi: in primo luogo, dopo un tentativo fallimentare nell’utilizzo delle intelligenze artificiali (cosa che mi ha dato un po’ le vibes della serie TV The 100), l’uomo è stato in grado di mettere dei confini ben precisi alla tecnologia. Nel 4021, la tecnologia deve solo migliorare la vita dell’uomo, ma non può io nessun modo sostituirsi ad esso. Con questa furba trovata, Filippo si toglie di torno tutte le possibili problematiche legate all’inserimento delle IA nel suo mondo. Nonostante questo, il futuro si percepisce bene: a partire dalle bevande e i piatti tipici alieni che si possono consumare ad un qualsiasi locale, alla totale abolizione delle vetture a motore da terra a favore di unità personali volanti, ai televisori olografici e tridimensionali e i cellulari da polso che contengono tutte le informazioni sulla vita del possessore, con conseguente abolizione dei documenti fisici.

L’accuratezza nel world building si riscontra anche nei contatti con gli esseri alieni: nel libro incontriamo in particolare una specie, che è caratterizzata a trecentosessanta gradi da un punto di vista di società, di biologia e di descrizione del pianeta. La cosa stupefacente è che nonostante tutte queste informazioni vengano fornire in un paio di capitoli, la narrazione non ne risulta né ridondante né tantomeno noiosa, dal momento che i dati più descrittivi vengono ben armonizzati all’interno della trama.

Trama che, a mio parere, è stata costruita con molta cura e ricerca. Da scienziata, quale sono, nono ho potuto non entusiasmarmi nel vedere come per tutti gli elementi, da quelli effettivamente tecnologici a quelli più magici, l’autore si è sforzato di dare una motivazione scientifica. Hanno una spiegazione fisica le porte spaziali (delle specie di teletrasporto), ed una motivazione biochimica non manca anche per spiegare come mai in questo mondo solo le donne possano sviluppare poteri magici. Anche i superpoteri del protagonista sono spiegati per via chimica, come un eccesso di recettori adrenalici, che rendono tutte le caratteristiche di questo prescelto molto più appetibili e giustificabili. In effetti, senza una giustificazione pseudo-scientifica forse avrei storto il naso di fronte ad un superuomo in grado di fare in buona approssimazione qualsiasi cosa.

Passando così ai personaggi, anche questi sono descritti con cura. Partiamo dal protagonista: l’ho trovato decisamente insopportabile! Questo potrà sembrare un difetto: chi vorrebbe un personaggio principale un po’ egocentrico, vagamente spocchioso, con manie di protagonismo alternate a crisi depressive? Eppure, quando un personaggio riesce a suscitarti sensazioni al di sopra del “mh, carino e coccoloso”, vuol dire che nel bene e nel male l’autore ha fatto un buon lavoro: ed infatti, già da metà ma soprattutto nel finale del libro si viene ad intuire come la crescita ed il rafforzamento caratteriale siano uno dei temi che l’autore vuole eviscerare nel corso della saga (vediamo se ci riuscirà, io sono molto curiosa). Per quanto riguarda gli altri personaggi, un tasto fondamentale che si viene ad attivare nel lettore è l’empatia: tutti hanno un passato, una storia da raccontare, e tutti hanno un carattere diverso. Proprio per questo alcuni nodi di trama sono stati molto sentiti, essendo molto in linea con la caratterizzazione dei personaggi.

Concludendo con la trama vera e propria, forse è la cosa in cui si nota maggiormente che l’autore è alla sua prima esperienza: l’inizio parte un po’ lento, poi assume un buon ritmo nella zona centrale, e fin qui tutto bene, ma la parte finale per me è stata fin troppo veloce. Soprattutto gli ultimi capitoli mi hanno lasciata quasi con il fiatone: una battaglia finale campale, in cui succede praticamente la qualunque, ma che si conclude velocemente, e personalmente non mi ha lasciato il tempo di interiorizzare effettivamente cosa stesse succedendo. Nonostante questa piccola pecca, c’è molta carne al fuoco, e ci sono ottimi presupposti per i prossimi volumi.

Vorrei concludere la recensione con una riflessione: quando questo libro ha mosso i suoi primi passi, a partire dalla campagna di crowdfunding con le prime notizie che ne sono trapelate, ho seguito il suo percorso con timore e curiosità. Ci troviamo di fronte ad una storia dove si parla di un mondo governato da donne che opprimono gli uomini, dove un supereroe uomo è chiamato a ristabilire l’ordine. Il tutto scritto da un uomo. L’autore si è sicuramente mosso in un campo minato: il rischio di cadere in minimizzazioni è grande, come anche il rischio di passare un messaggio diverso da quello che, chiaramente, vuole essere il concetto espresso dall’opera. Nonostante questo, quando sono poi approdata alla lettura, ho visto che l’autore si è rapportato alle questioni di genere con tatto e delicatezza. Insomma, il caro Filippo per ora non mi sembra essere passato su nessuna mina nascosta. Sono proprio vedere se riuscirà a continuare a districarsi altrettanto bene in futuro!

Trama
Scrittura
Personaggi

Link per l’acquisto: Fight or flight. World of women

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *