Autore: Laura Tarchetti
Casa editrice: Montag
Genere: Narrativa, Fantasy
Numero pagine: 94
Trama
La Sala è un luogo senza tempo dove si attende di partire, un’ultima volta. Molte strade portano all’ingresso, ma una sola è la via d’uscita. Una donna speciale attende qui da molto tempo, paziente. Sente che il momento si sta avvicinando, e si prepara. Si chiama Aria D’Inverno. Il suo lungo percorso, iniziato nel 1912, ha preso sentieri spesso invisibili, a volte appena illuminati dalla luna. Ma è stata sempre accompagnata dal canto della campagna, e non ha mai avuto paura di perdersi. Parallele ai suoi ultimi giorni, scorrono le immagini del passato. Più volte è stata chiamata a intervenire per proteggere le persone a lei più care. Manca ancora un passo, l’ultimo, e compiendolo è consapevole che dovrà farlo ancora. Il futuro della sua famiglia, il bene più prezioso, è nelle sue mani. È la sua ora.
Recensione
Un viaggio tra le risaie, accompagnati dai suoni della campagna e dal gracidare delle rane.
Aria D’Inverno è la protagonista di questa storia, tra presente, passato e futuro, in un viaggio nel tempo e tra le discendenti di questa famiglia.
La storia parte dalla nascita di Aria, nome particolare, derivato da un errore all’anagrafe, nome che però rispecchia molto quello che è la personalità della protagonista. Conosciamo i suoi genitori, e come avviene la scoperta dell’attesa di Aria e ciò che avviene dalla sua nascita a per tutta la sua vita. Non conosceremo solo lei però, viaggeremo nel tempo per conoscere anche la sua storia completa, fino alla sua vecchiaia, incontrando così tutta la sua famiglia, da sua figlia a suo pronipote Ricky. Ormai l’ultracentenaria Aria è ne La Sala, casa di riposo dove attende, ma è un posto speciale. Anche qui incontreremo altre persone, che hanno in comune con Aria qualcosa, e racconteranno le loro storie.
La trama è interessante anche se i cambi continui di tempo, soprattutto all’inizio del romanzo confondono il lettore, non capendo bene di chi si stia parlando, soprattutto abbinato ai tanti personaggi che si avvicendano in quasi cento anni di storie e racconti di una famiglia. Nel complesso però la scrittura è fluida e ci accompagna, insieme alla descrizioni di luoghi a me famigliari, di Vercelli e delle sue campagne, che nonostante il tempo passato, restano sempre le stesse, con gli stessi rumori, con le stesse emozioni e gli stessi tramonti e notti illuminate dalla luna che cresce e che cala.
Aria nasconde un potere dentro di sé che nemmeno lei comprende a pieno, ma le permetterà di aiutare la sua famiglia in alcuni momenti cruciali, ma senza mai far capire al lettore da dove deriva questo potere, in cosa consiste o come funziona, lasciando un alone di mistero fino alla fine.
Ho apprezzato moltissimo come questa terra venga messa in risalto senza sembrare mai prepotente, ma restando in sottofondo e cullando il lettore, portandolo tra risaie, strade e vite. Anche alcuni cenni storici sono stati belli da leggere come la distruzione della stazione ferroviaria durante la guerra e il film girato tra le risaie, Riso Amaro, film che conosco per motivi personali avendo recitato durante la messa in scena di un musical che lo trasponeva teatralmente.
Lasciatevi trasportare in un viaggio nel tempo, tra le risaie vercellesi e la famiglia di Aria, tra misteri e passioni.