Autore: Cristina Elisabetta Rapisarda
Casa editrice: bookabook
Genere: Urban Fantasy
Numero pagine: 287
Trama
Dafne abita a Milano, studia Lettere e convive con Stefano, il suo fidanzato. Conduce una vita apparentemente normale, se non fosse per alcun sogni premonitori e strane sensazioni che l’assillano da sempre e che d’un tratto diventano sempre più vividi e inquietanti. La ragazza si sente osservata e una data inizia a comparire ovunque: 1612. Presto incontra Filippo, un giovane affascinante che le svela perché quella data continui a tormentarla: lei è la reincarnazione di una strega bruciata sul rogo, a Milano, proprio nel 1612. Dafne è sconcertata e confusa, ma pian piano crede al misterioso Filippo. Inizia a recuperare antichi poteri e, contemporaneamente, rivive parte della sua vita passata, ritornando nella Milano del XVII secolo. Molti misteri sbucano dal passato, intrecciandosi con la storia del capoluogo meneghino, e molti altri dovranno ancora essere svelati…
Recensione
“L’incanto del fuoco” è un libro ambientato a Milano nei giorni nostri, ma con scorci posti qui e lì di una Milano del ‘600. Tutti conosciamo ciò che in quegli anni veniva fatto contro gli eretici, figli e compagne del diavolo e in questo casi, a chi era accusato di stregoneria.
Dafne è sempre stata una persona particolare, ha sempre avuto sensazioni che potevano essere scambiate per premonizioni. Ha una vita non semplice, ma all’apparenza tranquilla. Tranquilla però non sempre corrisponde a felice. Dafne infatti, avvicinandosi al suo compleanno inizierà a ricordare eventi e persone di un passato traumatico, che tornerà prepotente nella sua vita. Affiancata da Filippo, che l’ha aspettata per secoli, affronterà le sue paure e il suo passato per vivere una vita felice, forse, perché il finale è aperto e lascia le basi per un seguito.
I personaggi sono molto interessanti, a partire dalla protagonista, con le sue stranezze e la sua dualità, passando da Filippo, uomo misterioso che attende lei da secoli per aiutarla e ritrovare la felicità. Abbiamo poi la figura del fidanzato di Dafne, un personaggio odioso a tratti, apparentemente inutile, ma che si rivelerà colui che permetterà a Dafne di sbloccarsi e districarsi dalla sua vita monotona e non felice. Lui è l’unico personaggio di cui non ho apprezzato la caratterizzazione, spesso risultava banale e stereotipato oltre il limite, con battute scontate e modi di fare sempre uguali, a volte insensati. Oltre ai personaggi secondari scenici abbiamo il personaggio che sarà la parte negativa, un personaggio interessante in ogni sua sfaccettatura.
L’ambientazione è Milano e la troviamo sia ai giorni nostri, che nel 1600, con tutti i cambiamenti dovuti al trascorrere del tempo. Mi sono trovata a Milano durante la lettura del romanzo e sono andata a visitare i luoghi descritti dall’autrice. Purtroppo piazza della Vetra non era visibile poiché ci stanno costruendo una delle nuove fermate della metro, però il giardino lì a fianco è magnifico e ho potuto vivere sulla mia pelle ciò che ho letto.
La trama è interessante anche le la partenza risulta essere un pochino lenta, ma quando gli eventi scoppiano, si ha uno svolgimento con un rapido susseguirsi di scene di investigazione, d’azione, di discussione e chiarimenti. La parte fantasy è stata piacevole anche se i poteri di Dafne sono stati un cambio di marcia quasi troppo repentino. Da una totale mancanza di capacità nel controllo, al controllo totale di incantesimi molto potenti. Sarebbe giustificabile con l’evento del compleanno di Dafne, ma non sufficiente.
Nel complesso il libro è molto scorrevole e piacevole alla lettura, interessante nella trama e nei personaggi, un mix di amore, mistero e fantasy che in molti possono apprezzare.