Autore: Stefania Chiappalupi
Casa editrice: Officina Milena
Genere: Romanzo rosa, narrativa
Numero pagine: 248
Trama
A una settimana dalle nozze la vita di Margherita, promettente avvocato di Roma, è sconvolta da un evento drammatico: il fidanzato muore in un incidente stradale. La donna non riesce ad andare avanti e decide di lasciare tutto per partire come volontaria in Uganda, realizzando il sogno di sempre. Durante un’escursione a Kampala incontra Giorgio, giovane dottore di Medici Senza Frontiere, che le fa scoprire l’Africa. Margherita si innamora di questa terra e vorrebbe farla diventare la sua casa, ma una notizia inaspettata riavvolge il nastro della vita e rischia di allontanarla dal posto che custodisce nel cuore.
Recensione
Quando perdiamo una persona a noi cara, il mondo crolla come un castello di carta e ricomporlo è maledettamente difficile.
Margherita si ritrova da sola a lottare contro il dolore per la perdita del suo fidanzato Edoardo, morto una settimana prima del loro matrimonio. Per continuare a vivere decide di partire per l’Africa, aderendo ad un’associazione umanitaria in Uganda. Fin da bambina Margherita aveva sognato di andare in questo continente, anche se non si sarebbe mai aspettata di fare questo viaggio ora, dopo l’incidente ed avendo altri progetti in corso, essendo un avvocato con un futuro prosperoso. Ma dopo la tragedia, dopo aver toccato il fondo del baratro, ha bisogno di voltare pagina e di rinascere per guardare la sua vita attraverso nuovi occhi.
“In Africa puoi imparare a conoscere meglio te stesso più che in qualunque altro posto al mondo”
In Uganda incontra Giorgio, un medico che lavora per i Medici senza frontiere. Solare e con buon cuore, amato da tutti e soprattutto dai bambini, che fa del suo lavoro la sua ragione di vivere. Anche lui ha sofferto in passato e ha perso molto, forse per questo trova Margherita un’anima affine, colpito da quegli occhi così belli ma anche tristi. Capisce subito che è una donna stupenda, di una bellezza interiore unica, che ha tanto da scoprire.
Il punto forte di questo romanzo sono le descrizioni semplici ma d’impatto, soprattutto mai prolisse, che ti catapultano in una terra così lontana e diversa dalla nostra, tra tramonti infuocati e magici. Si vede lo studio dietro dell’autrice dai dettagli dei luoghi.
I personaggi sono tutti elaborati egregiamente, caratterizzati bene con un proprio ruolo nella vicenda. Tra tutti ho apprezzato molto la figura di suor Anna, che gioca un ruolo di guida oltre che di amica per Margherita.
La storia ha una narrazione in terza persona, con un linguaggio semplice e scorrevole. L’autrice da molto spazio alla spiritualità e all’associazione umanitaria, mettendo in rilievo l’amore verso il prossimo. Questo romanzo è un viaggio di rinascita, che fa emozionare e riflettere sul significato della felicità, ma soprattutto ci insegna a non smettere mai di amare.
Avrei gradito sapere qualcosa di più sulla nuova vita di Margherita e spero che un giorno l’autrice farà uscire un seguito.
Consiglio questo romanzo a chi ama l’Africa, le storie d’amore delicate che si sviluppano nei gusti tempi, a chi predilige libri con una morale e un viaggio di rinascita.