Autore: Madeline Miller
Casa editrice: Sonzogno
Genere: Romanzo
Numero pagine: 441
Trama
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dei. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull’isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l’ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l’astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell’Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell’antichità.
Recensione
Dopo aver letto La canzone di Achille, ero sicura che la Miller non mi avrebbe delusa, e in effetti così è stato. In questo libro, definirei lo stile dell’autrice come onirico. La maggior parte del libro mi ha dato l’impressione di essere in un sogno, come se mi stessero raccontando una favola, anche se il contenuto ha ben poco di fiabesco. Infatti, l’autrice non risparmia al lettore i dettagli crudi del mito, mostrando come la vita della divinità non sia un lungo e dolce far niente, ma un eterno periodo pieno di dolori, invidie, faide e lotte interne tra divinità minori.
Il personaggio di Circe mi ha affascinata fin dal primo momento. Se devo essere sincera, prima di leggere questo libro non sapevo nulla di questa divinità, se non la famosa storia dei maiali, e quindi la immaginavo un personaggio moderatamente malvagio, o almeno un po’ sadico e senza cuore, quindi non avrei potuto rimanere più stupita quando ho scoperto la sua profonda umanità, i suoi difetti, la sua forza e il suo carattere dalle mille sfaccettature. Un’altra cosa che apprezzo molto di questa autrice è infatti la sua capacità di non idealizzare il personaggio: per ognuno, protagonista compresa, è in grado di mostrare sia i lati positivi sia quelli negativi, tanto che personalmente sono arrivata ad una cinquantina di pagine dalla fine che ancora non avevo un personaggio preferito.
Una cosa che questa volta non mi ha convinta più di tanto, invece, è stata la lentezza della narrazione. Soprattutto nelle pagine centrali, sembra che l’azione stagni un po’, che proceda a rilento, ed alcune volte mi sono trovata ad andare avanti di qualche pagina per sbirciare se sarebbe successo qualcosa di eccitante. Questo non mi era mai successo con “La canzone di Achille”, e per questo la votazione che ho dato alla scrittura questa volta è stata un po’ più bassa.
Una cosa che invece mi ha convinta molto è stato il tema della maternità. Questo tema è trattato in modo diverso dal punto di vista di due, per non dire tre, donne diverse, e anche se i tre casi sono molto diversi tra loro sia nelle dinamiche sia nella gestione dei personaggi, il messaggio potente che passa è la lotta che ogni madre è pronta a portare avanti per il proprio figlio. Non essendo io madre, non posso dire di essermi rivista in queste parti della narrazione, ma le ho comunque trovate fonte di profonda riflessione.
Anche in questo caso mi sento di consigliare vivamente questo libro agli amanti della mitologia, delle atmosfere oniriche e rurali e a chi cerca una storia di una donna caratterizzata da grande forza e determinazione.