Autore: Krisha Skies
Casa editrice: Words Edizioni
Genere: Dark fantasy, Romance
Numero pagine: 493
Trama
Lei è un Obolo, il migliore di tutti.
Lui è il Dio degli Inferi.
«Ti ho dato il tuo primo bacio. L’unico che non ricorderai.»
Lenora ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è giovane, bella, ricca, anche se sprovvista di titolo nobiliare. Eppure, la sua vita non è come quella delle altre fanciulle dell’alta società della Repubblica. Il profumo inebriante dei narcisi, le maschere di pizzo, i raffinati balli aristocratici nascondono misteri legati alla morte e alla sorte dell’anima. Misteri noti solo a quelle come lei: gli Oboli, donne nate con il dono di poter aprire varchi tra il mondo dei vivi e quello dei morti. In una società in cui il denaro può comprare un posto nei Campi Fioriti dell’oltretomba, dietro lauti compensi Lenora presta i suoi servigi a facoltosi borghesi e a influenti aristocratici, protetta dall’irruente fratello maggiore Julian e desiderata dal perverso Duca di Burdak. Durante una delle traversate oltre la soglia dell’Ade, però, qualcosa sembra andare storto: la giovane incappa nel sovrano dell’oltretomba, l’affascinante e pericoloso Sommo Giudice Acheron. Ma cosa lega Lenora e Acheron? E quando lei ne implorerà l’aiuto, cosa pretenderà in cambio il Dio dei Morti?
Recensione
Requiem d’inverno è la prima parte di una dilogia, che sarà seguita da Requiem di primavera. Il mito di Ade e Persefone è stato riproposto in diverse salse, più classico, rivisto in una chiave moderna e in tanti altri modi. Questo mito è uno dei miei preferiti ma in questo caso, quasi non si associa la trama al mito.
Lenora è un Obolo e accompagna le anime dei morti, accompagnate dal corpo, verso i Campi fioriti, pagando ogni volta i giudici con parte del suo soffio vitale. Questa meccanica mi è piaciuta molto, l’ho trovata interessante e rende più vivido il racconto. L’incontro tra Lenora ed il Sommo Giudice Acheron è un incontro ed uno scontro appassionante. Alcuni misteri restano celati durante la lettura, scoprendo mano a mano le meccaniche che si basano su questo scambio e questo viaggio. Anche il legame tra Lenora ed Acheron non è chiaro, e lascia un alone di mistero che ci accompagna in tutta la lettura.
Ma il libro non è incentrato solo su Lenora e Acheron, anzi, a volte ci si perde nelle vicende terrene di Lenora, quasi dimenticandosi dell’altro mondo, o quasi bramandolo. Lenora infatti ha una vita ricca di vicende e di incontri. I personaggi come i suoi amici, i suoi famigliari e suoi futuri famigliari, riempiono i vuoti quasi troppo. All’inizio di aspettavo una preponderanza della storia a vertere sui due protagonisti principali, invece non è così. Nel prossimo libro spero che tutti i dubbi vengano dissolti.
I momenti che Lenora vive con Acheron però sono intensi, rapiscono il lettore che non vorrebbe mai andarsene da lì, conoscendo sempre di più quel mondo e sprofondandoci. Se Lenora è una donna forte, risoluta ma con sentimenti contrastanti, Acheron è un immortale passionale, con una dualità tra quello che è il suo essere Dio dei Morti e compagno curioso ed affettuoso per Lenora.
La scrittura è fluida e utilizza terminologie adatte a trasportare il lettore in un periodo storico antecedente al nostro, anche se non precisato. Gli usi e i costumi sono riconoscibili, ben descritti e ben contestualizzati.
Consiglio il libro a chi vuole provare una lettura leggera ma interessante, con molti personaggi e storie che si intrecciano, partendo da quello che è il mito di Ade e Persefone, lasciandolo però marginale in questo primo libro.