Autore: Rick Riordan
Casa editrice: Mondadori
Genere: Mondadori
Numero pagine: 518
Saga: Eroi dell’Olimpo #1
Trama:
Jason si risveglia in uno scuolabus, accanto al suo migliore amico e a una bellissima ragazza. Ed è terrorizzato. C’è infatti un piccolo problema: non ricorda assolutamente nulla di sé. E quando una torma di spiriti della tempesta cerca di ucciderlo, qualcosa gli suggerisce che dovrà al più presto venire a capo del mistero. Piper non si spiega perché il suo ragazzo non si ricordi di lei. Da qualche giorno il mondo sembra impazzito: suo padre si è volatilizzato, incubi ricorrenti la tormentano e una ragazza di nome Annabeth dice di essere in cerca di un tale Percy Jackson, scomparso dal Campo Mezzosangue… Leo ha sempre avuto un’attrazione per il fuoco, e quando arriva al Campo si sente stranamente a casa. Sarà quello il motivo per cui tutti gli dicono che una parte di lui discende dagli dei? Nel frattempo Era è stata rapita dai giganti, che minacciano di ucciderla. C’è solo un modo per salvarla, e solo tre semidei discendenti da antiche divinità Romane potranno affrontare l’impresa…
Recensione
Tornare nel mondo di Riordan e non vedere Percy Jackson? Devo ammettere che inizialmente è stato un trauma. Dalla prima saga mi ero abituata ai titoli dei capitoli quasi più divertenti del testo stesso, a tutta la storia narrata dal pov di Percy, e invece mi sono ritrovata con dei capitoli che hanno per titolo un (banalissimo) numero romano e il punto di vista che cambia di capitolo in capitolo, passando da un personaggio. Tra l’altro, personaggi sconosciuti. Devo essere sincera: inizialmente mi sono spaventata e ho temuto che il libro sarebbe stato un grandissimo flop. Dov’erano finite tutte le cose per cui avevo amato la prima saga? La comicità di Percy, con il suo modo di dire qualcosa di divertente anche in punto di morte? Tutti i miei comfort characters?
Le cose sono migliorate procedendo con la lettura. Dopo lo shock iniziale, che non mi ha permesso di godermi le prime 100 pagine, ho iniziato a vedere i lati positivi di questa nuova struttura: Riordan, con la sua penna arguta e sagace, è in grado di delineare al meglio anche più personaggi contemporaneamente, rendendoli riconoscibili anche dal modo in cui raccontano la storia. In effetti, verso la fine del libro mi sono resa conto che non leggevo più il personaggio a cui era dedicato il capitolo, mi limitavo a riconoscerlo dal modo in cui era portata avanti la narrazione.
La trama, pur trattandosi ovviamente un libro introduttivo, è avvincente quanto ci si aspetterebbe da un libro di Riordan, e riesce a coinvolgere ed appassionare fin da subito il lettore. Come sempre, i nodi di trama sono imprevedibili e gli sviluppi inattesi, anche se conoscendo l’autore inizia ad essere più facile intuire quando una situazione apparentemente gradevole si risolverà in un immenso disastro.
Parlando dei personaggi, non posso non dire che mi sono innamorata di Leo. Inizialmente ho storto il naso, perché mi sembrava un po’ la brutta copia di Percy: quel personaggio che ne combina sempre una, non sa mai prendere seriamente le situazioni ma puntualmente se la cava all’ultimo con un colpo di genio. Mi sono poi resa conto di essermi estremamente affezionata a lui, con i suoi complessi di inferiorità e la tendenza a sentirsi sempre fuori posto, ed ho realizzato che in lui c’è molto di più di quanto l’autore faccia inizialmente intuire, e penso di poter dire che si tratta di un personaggio con tantissimo potenziale, che potrebbe diventare uno dei miei preferiti di sempre. Un po’ scialbetti invece il protagonista e la coprotagonista, Jason e Piper, da cui mi aspetto una bella evoluzione nei prossimi volumi per essere all’altezza con gli altri personaggi dell’autore.