Autore: Maryna e Serhiy Dyachenko
Casa editrice: Fazi editore
Genere: Fantasy
Numero pagine: 400
Trama
Già bestseller a livello internazionale, Vita Nostra è uno straordinario viaggio di formazione in cui si mescolano avventura e conoscenza, fantascienza e filosofia, filtrate attraverso la sensibilità letteraria russa: un romanzo che è già un classico della letteratura fantasy.
Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.
Recensione
Le vicende iniziano con la nostra protagonista Alexandra Samokhina, per tutti Saška, che si trova in vacanza in vacanza al mare insieme alla madre. Aveva sognato ed agognato questo viaggio, ma mai si sarebbe aspettata che si sarebbe trasformato nel suo peggior incubo. Perché lì incontrerà Farit, colui che la strapperà dal suo mondo fittizio nei peggiori dei modi e la porterà all’Istituto di Tecniche Speciali a Torpa, dove scoprirà cos’è realmente. Tra incarichi inspiegabili da parte di Farit, monete d’oro dalle raffigurazioni sconosciute, parole non dette, primi amori, una scuola con discipline mai viste e alunni matti che sembrano “rotti”, Saška dovrà sopravvivere e superare gli esami, non solo per il suo bene ma soprattutto per chi ama. Non sono ammessi fallimenti, non è richiesto nulla di impossibile, sbaglia e ne pagherai le conseguenze. Scoprirà la più grande lezione di vita: nulla è più forte della Paura.
« Tutto il mondo è un testo, in cui donne e uomini sono parole…»
Vi siete mai soffermati sulle parole? Se tutti fossimo parole di un grande testo universale, cosa fareste? Ho letto vari opinioni su questo libro, lo paragonano ad altri fantasy di successo, ma date retta a me, è tutt’altro. È un mondo “bizzarro”, fatto di concetti e idee astratte, un’unione tra filosofia e psicologia. Non è classificabile per me come solo genere Fantasy, poiché è tanto altro, generi messi insieme in armonia tra loro. Solo una volta mi sono trovata piacevolmente sconvolta leggendo un libro per il suo world building ed è stato per L’Attravesaspecchi di Christelle Dabos. Li c’erano gli Echi, qui abbiamo verbi, nomi, pronomi e via dicendo. È molto complicato spiegare il sistema dietro a questo libro senza fare spoiler. C’è molto da riflettere, da capire e dovete leggere attentamente per non perdervi nella narrazione. Tutto è importante e non va sottovalutato niente. Il libro è suddiviso in 3 parti, in cui c’è un sviluppo graduale della protagonista nei primi tre anni scolastici nell’istituto. Non ci sono capitoli, se non spazi in cui si può fermare la lettura e prendere fiato. La narrazione è in terza persona, l’atmosfera è misteriosa, cupa e a volte raccapricciante, ma mai noiosa o troppo paurosa. Un libro che ti tiene incollato alle sue pagine. Su Amazon lo trovate anche sotto la categoria horror per ragazzi, ma secondo me non è giusto, non fa affatto paura, più che altro può fare impressione per alcune parti crude ma nulla di terrificante.
Lo consiglio a tutti, non solo agli amanti del genere. È un libro da leggere.
«Nulla è come la paura», disse, quasi dispiaciuto. «Sono leggi obiettive, incrollabili. Vivere significa essere vulnerabili. Amare significa temere. E chi non teme è tranquillo come un boa, dunque non può amare»
Siete pronti a perdere la vostra umanità? A non essere più persone e diventare parole?