Autore: Fabio Suraci
Casa editrice: self-published
Genere: narrativa contemporanea
Numero pagine: 199
Trama
Carol Bando è una ragazza diversa dalle altre, estroversa, ribelle, con la lingua lunga, che ha sempre voluto di più dalla vita che vivere in un piccolo paesino come Caprino. Ed è tutto l’opposto di come la vorrebbe sua madre, con cui ha un pessimo rapporto. La sua vita però viene improvvisamente stravolta da un incidente, in cui ha perso la memoria. Chi è, chi sono le persone che ha accanto, cosa faceva nella vita sono alcune delle risposte che cerca di trovare per far luce sul suo passato. Carol dovrà districarsi tra rapporti famigliari complicati, spasimanti indesiderati e tante bugie mentre farà di tutto per cercare di recuperare la memoria.
Recensione
Carol è una trentenne che vive e lavora a Caprino, un piccolo comune in cui tutti si conoscono.
Cinque anni prima, in seguito ad un incidente, Carol ha perso completamente la memoria e successivamente ha avuto due crisi che gliel’hanno azzerata nuovamente, pertanto lei ricorda solo ciò che è avvenuto negli ultimi due anni.
I familiari e la sua migliore amica le hanno raccontato lo stretto necessario per evitarle una nuova crisi, ma lei sente che non le è stata detta la verità, che una parte importante del suo passato le è stata nascosta e soprattutto ha paura che la vita che sta vivendo non sia quella che aveva scelto prima dell’incidente, quindi comincia a scavare a fondo per scoprire ciò che le è stato taciuto.
Ho trovato la trama originale e molto particolare e ritengo che l’autore abbia saputo creare tensione e curiosità capitolo dopo capitolo.
Durante la lettura mi sembrava che mancassero degli elementi, mentre invece nulla è stato lasciato al caso perché lo scrittore ha deciso di disseminare indizi nel libro e rivelare gli avvenimenti del passato di Carol un po’ per volta, portandomi a fare congetture per cercare di indovinare cosa le fosse successo (ammetto di non esserci riuscita).
I personaggi sono descritti molto bene, anche se avrei approfondito un po’ di più la storia tra Carol e Philip; i dialoghi tra Carol, la madre e Pamela li ho trovati molto credibili, mentre invece mi sono sembrati un po’ forzati quelli tra Carol, la zia ed Ernesto.
Il personaggio di Carol mi è piaciuto molto, mi somiglia anche caratterialmente per certi versi, ma non so perché non sono riuscita ad empatizzare con lei.
Quando si affronta l’argomento “salute”, in questo caso mentale, in un libro non sempre lo si fa con cognizione, mentre in questo caso faccio i complimenti all’autore per la ricerca effettuata in ambito neurologico relativamente ai danni causati dai traumi ed anche alle possibili conseguenze sulla mente e sulla personalità.