Autore: Arianna Calandra
Casa editrice: I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro
Genere: Fantasy
Numero pagine: 251
Saga: La forma della luce #2
Trama:
La vita è un percorso difficile e ricco di scelte, mai facili da prendere. Ci facciamo condizionare da quel che ci circonda, dimenticando di avere tutti una forza interiore pronta a sostenerci. Tra dubbi e insperienza, il viaggio degli Otto verso la conoscenza di loro stessi e della situazione mondiale sarà piena di insidie. Gli Antichi si riveleranno, il loro mondo composto di gelida negatività influenzerà le Luci, nemici e amici si confonderanno creando incertezze. Riusciranno gli Otto a sconfiggere il mare nero delle Ombre e a riportare la Luce?
Esistono la mia Luce e la mia Ombra o l’infinita varietà delle due … a quale devo dare ascolto?
la forma della luce- il mondo degli antichi
Recensione:
Un secondo ed ultimo libro con i fiocchi. L’autrice riesce a tirare le fila della storia con maestria, amalgamando bene i numerosi personaggi e fornendo ad ognuno il finale adeguato, senza mai cadere nello scontato.
In questo secondo volume la scrittura dell’autrice matura notevolmente, ed arriviamo a vedere come il mondo fantasy che è andata a cerare si intrecci con le dinamiche politiche e religiose del mondo reale che tutti conosciamo. Mi ha affascinata molto vedere come la storia delle luci e delle ombre venisse ad allacciarsi indissolubilmente con le principali religioni del mondo moderno, in particolare con la religione cattolica. Questo collegamento era già stato preannunciato fin dalle pagine del primo libro, ma fino a metà di questo volume il lettore non arriva a capire quanto a fondo questa relazione si spinga.
Per quanto riguarda i personaggi, mi è piaciuto vedere come tutti abbiano una bella evoluzione, che li porta ad avvicinarsi ed a completarsi nelle loro diversità. Mi sarei aspettata tuttavia una maggior presenza di alcune guide terrene in questo secondo volume, anche se capisco che già così seguire e rendere conto di tutti i personaggi sia stato complicato.
Nonostante il volume due sia quasi 150 pagine più breve del volume uno, il finale non dà l’impressione di essere affrettato (anche se avrei comunque voluto che la storia continuasse per sempre). Come in tutti i fantasy che si rispettino abbiamo la classica dose di sofferenza e lacrime amare sul finale, su cui non dirò altro per non fare spoiler. Il dolore è sicuramente una componente molto presente in questa storia, e si tratta di un dolore sia mentale che fisico. I personaggi che arrivano alla fine del viaggio non sono gli stessi di quando sono partiti: sono spezzati, chi nel corpo e chi nell’anima, il loro viaggio li ha cambiati, ma questo è stato l’unico modo per comprendere a fondo quello che andasse fatto.
Una duologia molto particolare, con una costruzione fantasy originale consigliabile sia agli amanti del genere sia a chi invece non lo ama, perché le implicazioni sociali, religiose e filosofiche lo rendono adatto anche a lettori con gusti più classici.
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