L’acqua del lago non è mai dolce

Autore: Giulia Caminito

Casa editrice: Bompiani

Genere: Narrativa

Numero pagine: 297

Trama

“Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna dieta fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti”.

“Ma gli insulti dei bambini non devono avere senso per fare male: essere diverso, difettoso, ti danneggia e rimanere perfettamente allineato ti aiuta a mescolarti e a non farti notare”.

L’ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE

Recensione

Totalizzante.

Una lettura che non è una semplice lettura ed un romanzo di genere narrativo che non è solo un percorso di crescita.

È un’esperienza. L’esperienza di Gaia, che inesorabilmente diventa anche l’esperienza del lettore, un’esperienza all’ombra di Antonia e contemporaneamente con la sua spinta.

Un’esperienza che cambia, si evolve e muta. Anche il lettore cambia: cambiano le sensazioni pagina dopo pagina, cambia il modo di vedere i protagonisti e la vita, la loro ma anche la propria.

La scrittura è fluida e coinvolgente, ma l’attenzione deve essere sempre costante per coglierne ogni piccola sfumatura, detta e non detta. La penna dell’autrice mi ha stupita e conquistata.

Parlando di questo libro ad una cara amica mi sono sentita dire: “ehi, hai gli occhi che ti brillano” (ndr.)

Consigliatissimo!

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