La corte di ali e rovina

Autrice: Sarah J. Maas

Casa editrice: Mondadori

Genere: Fantasy

Saga: Acotar #3

Numero pagine: 684

Trama

Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall’uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.

Il potere di scegliere. Anche a me aveva sempre lasciato la libertà di decisione. E anche agli altri.

la corte di ali e rovina

Recensione

Sono qui oggi a parlarvi dell’ultimo libro della trilogia di Acotar, e menomale: non voglio mai più incontrare Feyre e il suo vomito. Il libro non è una degna conclusione è solo una grande noia. Quasi 700 pagine di nulla. Come si fa a concepirle, e vogliamo parlare del finale? Parliamone, ma cosa significa, ma la Maas non poteva inventarsi qualcosa di diverso? Che facciamo ricicliamo le idee?

Ma andiamo per gradi, la storia comincia nella nostra amata Corte di Primavera. Una grande noia, il vomito non è tanto presente, ma tranquilli lo ritroveremo. Feyre sta progettando di tornare dal suo amato Rhysand, che non ve l’ho detto? Non mi dice niente, o meglio non è che non mi dice niente lui ma è la loro coppia che è davvero insipida, lui è carino, ma nulla più.

Feyre torna a casa, in un modo che non commenteremo e da qui comincia il nulla, vanno di qua vanno di là, ma è come se non lo facessero: la mia percezione è stata lei che amoreggiava con Rhysand, Elain che piangeva, Nesta che litigava con Cassian e faceva da guardia del corpo a Elain.

Ora, dalle parole che state leggendo sembra che non ho apprezzato assolutamente nulla, ma non è del tutto vero. Mi è piaciuto molto Rhysand che ha lasciato libera Feyre di sbagliare e fare le proprie scelte. Ma, nonostante questo, la storia non mi è piaciuta per niente, le 700 pagine che compongono il libro potevano essere ridotte a 200. e il finale è a dir poco deludente.

per concludere non penso che la trilogia di Acotar sia chissà cosa, perché la ship non mi piace e purtroppo la storia si basa interamente su questo dato che le vicende narrate narrate sono davvero esilaranti. Inoltre l’ossessione che ho sottolineato più volte per il vomito è davvero molto fastidiosa.

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1 commento

  1. La tua recensione è davvero pungente e va dritta al punto! È interessante vedere una prospettiva così critica su La corte di ali e rovina, soprattutto per quanto riguarda la dinamica tra Feyre e Rhysand e il ritmo della storia. Hai colto alcuni aspetti che magari per altri lettori passano in secondo piano, come la gestione della trama e la ripetitività di certi temi. Mi hai fatto sorridere con l’ironia sul “vomito” e hai espresso chiaramente il tuo punto di vista su ciò che non ha funzionato per te. Un’opinione schietta e senza fronzoli – sicuramente farà riflettere altri fan della serie!

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