Autore: Tania Dejoannon
Casa editrice: self-publishing
Genere: Raccolta di racconti, Horror, Romance, Fantascienza
Numero pagine: 108
Saga: Un altro giro di smorfia #2
Trama:
Un altro giro di smorfia – Vol. 2 è il secondo volume di una raccolta di racconti ispirati alla smorfia napoletana. Questo secondo volume contiene i numeri: 15-23-27-39-78 e 90. Da improbabili toilette del futuro ai terremoti, da un bordello un po’ retrò a una fobia molto attuale, ci troviamo immersi nella lettura di queste avventure sospese tra realtà e fantasia. In Un altro giro di Smorfia potreste scoprire qualche connessione tra voi e il vostro numero fortunato.
Recensione:
Con questo secondo volume, leggermente più breve del primo, Tania ci presenta sei nuovi numeri della smorfia napoletana. I racconti sono un po’ più eterogenei in termini di lunghezza rispetto a quanto avvenga nel primo volume: uno è veramente breve, di sole tre righe, uno è di una lunghezza simile a quelli della raccolta precedente, mentre gli altri quattro sono decisamente più lunghi, tanto da essere a loro volta suddivisi in capitoletti.
Anche i generi sono in parte diversi da quelli della raccolta precedente: a parte l’Horror, che è una costante, qui troviamo anche romance, post-apocalittico, fantascienza e hard-boiled, che invece non erano presenti nella raccolta precedente, dove il fantasy ed il distopico la facevano da padrone. Devo dire che forse avevo leggermente preferito l’organicità della raccolta precedente, ma allo stesso tempo avere più tempo per entrare in sintonia con i personaggi mi ha permesso di affezionarmi di più ad alcuni di loro.
Il racconto che ho preferito è stato decisamente l’ultimo, di genere fantascientifico. Ci troviamo su di un pianeta alternativo, in cui si sa che la Terra è stata distrutta ma se ne conserva un ricordo come di un luogo di vacanza, ed il popolo del pianeta in questione ha un ottimo ricordo soprattutto del cibo, dal momento che lì si mangiano solo prodotti di sintesi liofilizzati. In questo luogo la tecnologia ha preso il posto non solo della natura, ma anche dei contatti umani, e le persone non si conoscono né si parlano tra loro. In questa ambientazione tipicamente fantascientifica, tuttavia, un oggetto tecnologico inizia a prendere coscienza di sé, e con l’aiuto di un ragazzo del pianeta rivendica la sua unicità e dignità in quanto individuo pensante. La sua storia causa anche un avvicinamento tra il protagonista ed una ragazza del pianeta, mostrando come la tecnologia può anche unire, se usata nel modo giusto. Mi è piaciuto come un insegnamento così attuale sia riuscito a filtrare tra le pagine del libro anche attraverso le parole racchiuse in un racconto breve.
Dato che con questo e il precedente volume si arriva a coprire circa un quinto dei numeri della smorfia napoletana, mi aspetto che un terzo volume sia in uscita in futuro. Sicuramente non vedo l’ora di avere tutta la raccolta!