Autrice: Elvereth Ahn
Casa editrice: Self-publishing
Genere: paranormal romance
Numero pagine: 386
Trama
Evil: Sono nato in una notte senza luna e senza stelle. Un benvenuto perfetto per chi nasce con l’anima nera. Amo distruggere, arrecare dolore. Amo sentire le urla dei dannati. Perché sono il figlio del Diavolo e le tenebre sono la mia casa. Devo portare a termine una missione: infangare d’oscurità l’anima di una donna marchiata fin dall’infanzia. Hope Anderson. Lei rappresenta il punto di svolta per noi demoni. Per l’Inferno. Ma non era previsto che risvegliasse in me l’unica cosa che ho cercato di sopprimere fin da quando ne ho memoria.
Hope: Sono merce di scambio. La mia vita non mi appartiene. Lo conferma il pentacolo capovolto impresso sul palmo della mia mano sinistra. Il simbolo del Diavolo. Ho scoperto parti di me che nemmeno pensavo esistessero: il desidero di fare del male, la sete di vendetta, la voglia di vedere scorrere il sangue. Il buio che mi ha sempre tormentata, ora, mi ammalia. Mi seduce grazie a degli occhi rossi capaci di consumarmi con una passione deviata. Il loro richiamo è potente e non riesco a resistere. O, forse, non voglio resistere.
Recensione
Ho appena finito di leggere questo romanzo. Hope, il cui nome mi ha ricordato i bei vecchi tempi di wattpad, viveva tranquilla quando a suo padre viene la brillante idea di vendere la sua anima al diavolo non lo fa apposta è solo un completo deficiente. Ma perché dico questo? Voi direste mai “lo giuro” senza prima ascoltare le condizioni? Noi tutti no, ma al padre di Hope non è mai venuta in mente questa cosa.
Hope si ritrova quindi con un marchio sulla mano che le brucia tutti i giorni. Una vita segnata, povera. Aspettando il momento in cui arriverà il diavolo a prelevarla.
Evil, è il figlio del diavolo, ed è incaricato dallo stesso di prelevare la dolce donzella marchiata e portarla la notte di Natale al diavolo, suo padre. Io quindi pensavo che la storia si sarebbe svolta all’inferno, ma non è stato così. La storia si svolge tutta al college, e devo dire che avrei preferito che si svolgesse altrove. Ci troviamo a leggere pagine di Hope che si sente in colpa per i suoi desideri (cioè portarsi a letto Evil, desiderio più che legittimo, tanto più per il fatto che tanto la sua anima è segnata comunque), e pagine di Evil, dove cerca di portarla alla perdizione.
Asmodeo è un cattivo funzionale, serve perché altrimenti la storia non avrebbe molto senso ma non sono spiegate benissimo le sue ragioni, o per lo meno a me non sono sembrate le ragioni giuste.
Il padre di Hope una grande testa di cazzo, posso dirlo? Il casino lo ha creato lui e osa anche fare l’offeso. Hope, oltre ad avere una vita triste di per sé, cerca di proteggere i genitori e allontanandosi da tutti gli affetti. Mi è piaciuto molto il finale, e anche il personaggio del diavolo, molto realistico.
La fine devo dire mi ha sorpresa, perché non è ipocrita, nel senso che non fa diventare i personaggi quello che non sono (cioè degli angeli). Quindi la storia fatica ad ingranare, ho trovato il pretesto di trama un po’ forzato, ma penso che il finale sia molto interessante e l’ho anche apprezzato parecchio.