Autore: Gregorio Bisio
Casa editrice: Bookabook
Genere: Fantasy Weird
Numero pagine: 300
Trama
Sono trascorsi vent’anni da quando Ludvig Marfen ha messo al bando la magia, su Anveersia: chiunque sia scoperto a praticare le arti occulte sarà perseguito dalla legge. Un bel problema in un mondo popolato da streghe, sciamani e creature fantastiche, in cui la magia fa parte del DNA degli esseri viventi. E un problema ancora maggiore per i gemelli Grammell, che una mattina di settembre ricevono a casa uno strano pacchetto, contenente un oggetto magico tanto enigmatico quanto illegale. Chi glielo avrà inviato? E perché proprio a loro? Ma soprattutto, saranno disposti a mettere a repentaglio le loro vite per risolvere il mistero che nasconde?
Recensione
Ho appena finito di leggere Anveersia, in primis volevo ringraziare l’autore, Gregorio Bisio, e la casa editrice bookabook per avermi omaggiato della compia. Si tratta di un Fantasy Weird che unisce quindi il fantasy, la fantascienza e l’horror. Ma questo romanzo non ha tinte horror, quindi non abbiate timore.
La trama mi aveva incuriosita fin da subito, magia e tecnologia, cioè che figata. Si tratta di un romanzo di esordio, per questo cercherò di far capire i punti di forza e i punti un po’ più deboli.
Come capiamo dalla trama, il mondo è popolato da streghe e maghi, ma c’è un problema: sono diventati fuori legge. La storia comincia quando facciamo la conoscenza di due gemelli, Debora e Alan, che per posta ricevono una oggetto magico.
Trovo che i due ragazzi siano stati di un’ingenuità pazzesca, come dice il proverbio “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”, ma mi sa che a loro la seconda parte del proverbio non è pervenuta. Grazie alle parole di un professore partiranno per compiere una missione assolutamente segreta. Durante il viaggio incontreranno molti altri amici e insieme scopriranno una sconvolgente verità.
Cominciano quindi la loro avventura attraversando Anveersia. La novità per me è stata che non mi era ancora capitato di leggere di un mondo popolato interamente da maghi, dove però è proibito fare magie. Mi sembra, infatti, una sorta di ossimoro, abbastanza esilarante.
Ciò che secondo me manca è l’amicizia, so che può sembrare strano ma non sono riuscita ad affezionarmi a nessuno dei protagonisti. Ognuno vive l’avventura per i fatti suoi, senza che ci sia un vero e proprio contatto. Debora e Alan sono fratelli, e hanno ovviamente un rapporto conflittuale, Debora deve per forza fare da mamma (a tutti, non solo ad Alan), cosa che a volte mi ha dato suoi nervi; riguardo ad Alan, penso che non esista un personaggio più odioso di lui, arrogante e stupido, e questi sono solo i primi aggettivi che mi vengono in mente per descriverlo. Bentley, il figlio della sindaca, è quasi un peso morto.
Victor, invece, l’ho trovato abbastanza simpatico, e Astrid, mi ha conquistata con la sua eccentricità, anche se non mi è ancora chiaro come abbia fatto a vivere da sola tutti quegli anni.
Non posso dire moltissimo su Dafne e Lennon, perché si incontrano un po’ tardi nella storia. Per ora mi sono indifferenti. Ho trovato il finale molto affrettato, e giunta alla fine mi è sembrato che il romanzo fosse un grande preambolo e che la storia vera dovesse ancora cominciare.
La scrittura del romanzo è ben fatta, i dialoghi e le descrizioni sono ben bilanciati.
In conclusione, posso dire che, come romanzo di esordio, è un bell’inizio, e chissà magari nel prossimo volume della saga ci scapperà anche una piccola ship, per la romanticona che è in me.