Autore: Jessica Imhof
Casa Editrice: Genesis Publishing
Genere: Novella Fantasy
Numero pagine: 142
Saga: Prequel de “Il Cristallo della Luna”
Trama:
I suoi occhi blu sono in grado di raggiungere l’anima delle persone, il suo sguardo di ghiaccio può far tremare il cuore più valoroso. Solo lei riesce a non farsi intimidire da quel gelo e vedere oltre l’addestratore dell’esercito, l’uomo forte e paziente che si prende cura di coloro a cui tiene.
Riuscirà, dal canto suo, Vidar ad andare al di là della levatura della figlia di un Lord e trovare Peygëa?
Recensione:
Il libro si snoda in un racconto della durata di un peïmir, che è “il lasso di tempo necessario a un fiore per sbocciare, rendere il mondo un posto migliore e più colorato, poi infine morire”, ovvero l’equivalente di un anno.
L’intera storia è suddivisa in quattro capitoli, dedicati alle quattro stagioni, partendo dalla primavera. Il clima stagionale però si sente anche nella narrazione, che parte da una situazione grigia, passando poi per un periodo di distacco fino a che il ghiaccio nel cuore del protagonista si scioglie, arrivando a sbocciare e raggiungendo il culmine seguendo l’ordine inverso delle stagioni, con un doppio cerchio che si chiude.
Definirei lo stile di Jeky come limpido: al lettore sembra che l’azione si sviluppi esattamente sotto i suoi occhi, con descrizioni accurate che tuttavia non cadono mai nella ridondanza. In meno di 150 pagine l’autrice riesce a catturare completamente il lettore, portandolo ad empatizzare pienamente con più di un personaggio, e caratterizzando al meglio anche i personaggi secondari. Anzi, forse proprio i personaggi secondari sono il punto di forza di questa storia: tutti con un loro vissuto ed una loro complessità, che seppur nelle loro brevi comparse si rendono indimenticabili. Questo dà alla novella quella marcia in più, che la porta dall’essere una normale storia d’amore ad essere un fantasy romance profondo e interessante.
L’unica cosa che forse mi è mancata un po’ è stata la vera e propria ambientazione fantasy: trattandosi di un prequel della saga vera e propria, ci si concentra sopratutto sulla psiche dei personaggi, mentre si lascia il world building al volume principale (che io ovviamente ho fatto le cose al contrario e quindi devo ancora leggere). Tuttavia, soprattutto nel finale, quando il fantasy si fa più presente, ho avuto modo di apprezzare le scelte dell’autrice, che delinea figure tipicamente presenti in romanzi di questo genere con una buona dose di originalità.
Sicuramente, il volume mi ha lasciato con una gran voglia di saperne di più e approfondire la conoscenza con questo mondo ed i suoi abitanti, e con il desiderio di ritrovare Vidar per scoprire cosa ne è stato della sua vita. Un altro personaggio su cui vorrei sapere di più è Kaylèb, la sua figura, anche se presente solo come contorno, mi ha affascinata tanto e spero di ritrovare anche lui ne “Il cristallo della luna”.