Autrice: Patrizia Gariffo
Casa editrice: Bookabook
Genere: giallo
Numero pagine: 144
Trama
Sicilia, 2018. In una villa vengono ritrovati i cadaveri di una ricca signora e della sua dama di compagnia. A indagare sul caso è il capitano Bianca Giusti, da poco rientrata al paese d’origine. Le sue indagini porteranno alla luce un oscuro passato familiare, a lungo tenuto segreto, e una colpa indicibile che ha trascinato molte vite nella disperazione. Ma il capitano Giusti sarà costretta soprattutto a fare i conti col suo, di passato: un passato segnato da un amore travolgente e da un inconcepibile tradimento. Un’antica fiamma, mai davvero estinta, che ora torna prepotentemente a bruciare.
Recensione
Bianca Giusti è un capitano dei carabinieri tornata a vivere nel suo piccolo paese d’origine in Sicilia.
Di solito a San Vittorio Siculo non succede mai nulla, ed invece Bianca si ritrova a dover indagare su quello che sembra essere un omicidio-suicidio.
Durante le indagini ha a che fare anche con il suo ex fidanzato del liceo, che la lasciò per prendere i voti, e l’incontro con don Luigi (o padre Ralph per qualcuno) riapre una vecchia ferita mai veramente chiusa, nonostante siano passati 20 anni e Bianca nel frattempo si sia sposata con Adriano.
Insieme a Bianca lavora il maresciallo Nicola Zito, un uomo di grande ingegno che sa come usare “le cellule grigie” come direbbe Poirot.
Ho letteralmente divorato questo libro, che definirei un giallo-rosa.
Il ritmo è incalzante, il mistero si infittisce sempre di più prima che venga scoperta la verità ed i personaggi e gli intrecci sono tutti ben definiti.
Ciò che ho trovato davvero fuori dagli schemi è che l’eroina è un personaggio debole, totalmente sopraffatta dai suoi sentimenti tanto da non riuscire a svolgere con obiettività il suo lavoro, mentre tutti gli altri (il commissario, il prete, Emma…) hanno dei caratteri forti che li fanno andare dritti verso i loro obiettivi!
Paradossalmente mi ha coinvolto di più la storia d’amore di Emma che il triangolo Luigi-Bianca-Adriano.